La Nave della Legalità in partenza dal porto… di Busto Arsizio

Saranno due classi dell'ITC Tosi e del liceo Candiani a raggiungere Palermo per le manifestazioni antimafia nell'anniversario della strage di Capaci

Busto Arsizio si fa "porto" di partenza della Nave della Legalità, che condurrà a Palermo sedici ragazzi, otto dell’ITC Tosi e otto del liceo Artistico Candiani. Sabato la partenza per Civitavecchia: dalla città laziale, su una delle due navi previste, i ragazzi potranno raggiungere il capoluogo siciliano. Un po’ gita festosa, molto momento formativo, i ragazzi arrivano preparati all’appuntamento, dopo aver completato programmi e progetti di ampia portata.
Non si abbassa dunque la guardia e si ricordano, doverosamente, i servitori dello Stato, gli onesti e gli innocenti uccisi dalle mafie. Palermo è naturalmente l’epicentro delle manifestazioni che culmineranno domenica 23 maggio, anniversario ormai simbolo, con la strage di Capaci, della potenza "militare" del malaffare organizzato, ma anche della volontà di ripudiarlo. E con esso, di ripudiare quel tessuto di privilegi, soprusi, favoritismi, intrallazzi più o meno altolocati, disumanità e bestiale ignoranza che costituisce il naturale terreno di coltura del fenomeno mafioso. A salutare i ragazzi in partenza anche il viatico del giudice Giancarlo Caselli, oggi a Busto Arsizio, in altra sede, per la presentazione di un suo libro: «Un viaggio interessante quello che affronteranno, ricordando il sacrificio di Falcone e della sua scorta; ma dovranno considerarlo non un fatto isolato, bensì parte di un lavoro più ampio sulla legalità».

È dai progetti scolastici in materia di cittadinanza e Costituzione che sorge l’opportunità di questa mobilitazione: per i diritti, prima di tutto. Per il diritto a non vivere da schiavi di chi si crede più furbo, più sveglio, più feroce. Perchè la mafia non è più solo un problema del Sud. «Il concetto di mafia sta dilagando, si vede ogni giorno» commenta Alice Lamperti, studentessa di classe quarta del Candiani. «Già quella mentalità così diffusa anche tra noi ragazzi del non vedo-non sento-non parlo, è un atteggiamento mafioso». Conoscere per capire: come ha fatto anche Samuele, studente di quinta dell’ITC Tosi, che ricorda di aver anche visitato il carcere di via per Cassano. «Sono onorato di partecipare, ora vedremo i frutti del lavoro di tutti».

La mafia, dicevamo, è qui: ricicla denaro, estorce, condiziona, di tanto in tanto spara ancora. «Qui non si va più a portare una solidarietà ad altri, si partecipa invece ad una emergenza che coinvolge questo territorio» commenta il preside del Candiani Andrea Monteduro. «Come ci insegnano i procuratori della Repubblica Dettori e Grigo esistono forti infiltrazioni mafiose, soprattutto nella bassa provincia. Il futuro è fare testimonianza e militanza. Ci stiamo organizzando anche per costituire una sezione di Libera nel nostro istituto». Iniziativa che si spera di portare a frutto in tempo per una visita di don Ciotti (che sarà anch’egli sulla Nave della legalità) programmata per settembre. Il 30 novembre è invece dato per ormai sicuro un appuntamento con il magistrato Gherardo Colombo e la partecipazione di AmmazzateciTutti, l’associazione antimafia nata nella Locride.

Locresi erano anche gli amici della Gurfata accolti qualche mese fa all’ITC Tosi, impegnata ormai da anni nelle iniziative per la legalità del 23 maggio, il cui preside "storico", Benedetto Di Rienzo, rilancia: «Dalla provincia di Varese andranno a Palermo ben sei scuole, il contributo più significativo in rapporto alla popolazione, fra cui un istituto comprensivo di Somma Lombardo. Ai media chiedo attenzione: più che fare notizia, fare coscienza, con continuità e attenzione».
Ci riallacciamo  ai 150 anni dall’unità d’Italia: la lotta antimafia prosegue idealmente il Risorgimento e la Resistenza» dirà infine la professoressa Fazzini. «E con il progetto di adesione a Libera vogliamo riscoprire il gusto di una cultura impegnata per la scuola pubblica».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Maggio 2010
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