Nuovi arrivi di richiedenti asilo nel Varesotto: la Prefettura chiede la collaborazione di sindaci e cittadini

Il numero degli sbarchi è quadruplicato. La macchina si sta attivando per gestire una nuova fase dell’accoglienza in previsione evidentemente della ripresa di un flusso di trasferimenti sul territorio provinciale

Generico 2018

Si torna a parlare della distribuzione dei migranti sul territorio nazionale e dunque anche in provincia di Varese, inevitabile conseguenza del fatto che il numero degli sbarchi di questi mesi è quadruplicato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

I primi richiedenti asilo di questo “nuovo flusso” sono in arrivo nel Varesotto e ad occuparsi di trovare una sistemazione è, per conto del Governo italiano, la Prefettura di Varese.

Un numero consistente di migranti sbarcati negli ultimi giorni sulle coste italiane, nonché degli ulteriori eventi in corso e del costante flusso di ingressi dalla “rotta balcanica” attraverso le frontiere terrestri spiega la Prefettura di Varese in notarende necessario l’attuazione, anche nella provincia di Varese, di un piano di riparto predisposto dal Ministero dell’Interno per la distribuzione urgente sul territorio nazionale dei richiedenti protezione internazionale arrivati, al fine di assicurarne l’accoglienza secondo il vigente quadro normativo di riferimento”.

Secondo le prime informazioni in questa fase si sta parlando di una ventina di persone per le quali inizialmente, e come soluzione emergenziale, era stata valutata la possibilità di organizzarne l’accoglienza presso il centro provinciale di Protezione civile alle Fontanelle di Malnate. Una proposta poi valutata come troppo complessa da gestire: «in quel luogo sono in corso i cantieri di ristrutturazione e per garantire un’accoglienza in sicurezza andavano fatti dei lavori e garantiti dei servizi – spiega il neo consigliere delegato alla protezione civile provinciale Alberto Barcaro -. Abbiamo fatto presente tutte queste cose alla Prefettura rispondendo alla richiesta arrivata e comprensibilmente sono state trovate altre soluzioni».

A confermarlo è la nota della prefettura stessa che spiega: «Non è tuttavia previsto, all’attualità, come ipotizzato in un primo momento, il coinvolgimento di strutture locali della Protezione Civile, dove i richiedenti asilo si sarebbero fermati per le prime ore ed essere poi trasferiti nei centri di Accoglienza Straordinaria, i cosiddetti CAS. Il Ministero dell’Interno, infatti, sta individuando nuove misure normative, operative e strutturali».

Il tavolo provinciale per l’accoglienza di nuovi arrivi

La macchina si sta attivando per gestire una nuova fase dell’accoglienza in previsione evidentemente della ripresa di un flusso di trasferimenti sul territorio provinciale.

Spiega la nota diffusa dalla prefettura: “Il Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello ha convocato nella sede della Prefettura, questo pomeriggio, i rappresentanti degli enti gestori dei Centri di Accoglienza Straordinaria, rivolgendo loro l’invito, in vista delle imminenti, nuove destinazioni di migranti, a moltiplicare gli sforzi per accogliere presso le attuali strutture ed in quelle di prossimo reperimento un numero di uomini, donne e nuclei familiari adeguato a fronteggiare l’attuale, critica situazione. Analogo impegno è stato richiesto agli enti che di recente hanno manifestato interesse ad entrare nel settore, pure convocati alla riunione, con i quali sono in corso di perfezionamento gli appositi strumenti convenzionali previsti. Continuano anche le procedure di gara per individuare altri enti gestori”.

La richiesta di collaborazione a sindaci e Provincia

Per organizzare l’accoglienza il Prefetto si è rivolto anche con una lettera al Presidente della Provincia e a tutti i Sindaci, affinché assicurino un contributo al reperimento, nei rispettivi territori, di immobili da utilizzare allo scopo, segnalando strutture ricettive di qualsiasi genere (alberghi dismessi, colonie, pensionati, case per vacanze e simili) attualmente inutilizzate, utilizzabili per l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e la cui gestione potrebbe essere affidata, con fondi a carico del Ministero dell’Interno, a soggetti del terzo settore che già collaborano con la Prefettura o che siano interessati ad iniziare una collaborazione. “Gli stessi cittadini – spiega la Prefettura – possono valutare la possibilità di cedere in locazione ai predetti soggetti, a prezzi di mercato, case e appartamenti di loro proprietà, attualmente liberi e inutilizzati.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Marzo 2023
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  1. PaoloFilterfree
    Scritto da PaoloFilterfree

    Ma questo non è il governo dello “Stop Sbarchi”?

  2. Castegnatese ora Insu
    Scritto da Castegnatese ora Insu

    ma come ??
    ma il famoso blocco navale di cui si parlava da anni ??
    adesso si chiede ai comuni di collocare queste persone ??
    colpa dell’ europa immagino…o forse della sinistra….o dei marziani…o chissà di chi

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