Gallarate in bici? Non è impossibile ma da migliorare

Un giro in città città sulle piste ciclabili: vizi e virtù dei percorsi studiati per gli amanti delle due ruote. Ma non tutti i percorsi raggiungono la sufficienza




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Piste ciclabili di Gallarate 4 di 19

Inizia il nostro viaggio sulle ciclabili della provincia, tra buoni esempi, piste che esistono solo sulla carta, ciclabili ridotte a parcheggi e piste quasi perfette.
A Gallarate abbiamo preso in considerazione le piste ciclabili indicate nel pieghevole di Agenda21 che il Comune distribuì due anni fa a tutte le famiglie gallaratesi, nonchè alcuni interventi realizzati in seguito.  E abbiamo scoperto che le realizzazioni più recenti appaiono in linea con gli standard europei, ma in altre zone le corsie riservate rischiano persino di essere più pericolose che utili per i coraggiosi pedalatori urbani. Mentre continuano a mancare collegamenti ciclabili tra il centro e la periferia.
 

Circonvallazione Sud (via Pietro da Gallarate, via Forze Armate, via Puglia.
La più lunga pista ciclabile cittadina, realizzata in concomitanza con il nuovo asse a doppia carreggiata, ha corsie segnalate con vernice rosa e pittogrammi e si trova in alcuni punti a livello di marciapiede: ben divise dal traffico automobilistico, ma rischiose in caso di sbandamento. Presso le intersezioni principali (rotonde) sono presenti passaggi pedonali, ma ci sono anche cordoli bassi per permettere l’uscita a chi vuole attraversare la rotonda. Peccato invece per altre intersezioni: il ciclista che percorre l’asse principale è costretto spesso a dare la precedenza alle auto provenienti dalle strade laterali: se sei a spasso la domenica non è un problema, se la fai ogni giorno per andare al lavoro un po’ meno. Basterebbe arretrare gli STOP sulle strade laterali per rendere più scorrevole la marcia ai pedalatori. Frequente il parcheggio selvaggio sulla pista ciclabile davanti ad un supermercato. Fate attenzione, il transito delle biciclette sulla strada riservata ai mezzi a motore è vietato: se fate un incidente e non siete sulla pista sono cavoli vostri. Voto: 6,5

Mornera
Prolungamento della circonvallazione sud sul cavalcavia che collega i due lati della ferrovia. Alle estremità del viale le corsie sono sul marciapiede, segnalate con vernice e pittogrammi, sede stretta e dislivello a rischio: occhio a non sbandare!  Nel tratto centrale (dove la strada si restringe e dove più ci sarebbe bisogno) a proteggere i ciclisti c’è solo la segnaletica orizzontale. Sbiadita. Voto: 5-

Via Fermi – Viale Schuster
La strada che dai Carabinieri porta verso l’ingresso della superstrada 336. Corsie dipinte, asfalto perfetto, ottima la separazione dalla strada mediante aiuole, buone le intersezioni con cordoli a livello.
Le corsie sono però spesso occupate (al mattino e all’ora di pranzo) da automobili parcheggiate in divieto di sosta davanti ai bar e ristoranti verso Largo Verotti, che costringono i pedalatori a transitare a passo d’uomo o a ritornare sulla strada (che è vietata alle biciclette). Problema segnalato più volte, ma pare che non vi sia rimedio: i locali hanno spazi per le auto dei clienti troppo esigui e i vigili non possono esserci tutti i giorni. Ma per aprire una attività commerciale non dovrebbero esserci requisiti di parcheggio adeguati? 
Infine: la pista finisce quasi nel nulla, tra i prati, ed è un peccato. Appena oltre c’è il passaggio sotto la 336, oltre cui stanno Cardano e Samarate, semibuio e stretto: non meriterebbe di esser messo in sicurezza con pochi metri in più di ciclabile?
La pista sarebbe da 7, ma il disagio del parcheggio selvaggio diminuisce il valore: 6,5

Viale Lombardia
Pista ciclabile cercasi. La garanzia data agli abitanti della zona dall’ex assessore Simeoni era che la banchina avrebbe compreso anche la pista ciclabile. E in effetti la via compariva nell’elenco di quelle dotate di corsie per le biciclette: finito l’intervento, i ciclisti si devono accontentare di viaggiare sul marciapiedi, largo in alcuni punti poco più di un metro. "Pista ciclopedonale": ci fu anche una commissione d’inchiesta sul declassamento. Nella parte più vicina al cinema multisala la pista è ben fatta, ma spesso occupata da auto in sosta. Consolazione, non ci sono i cartelli di divieto sulle corsie stradali: se si fanno incidenti, almeno non si è dalla parte del torto. Voto: 3

Via Carlo Noè
Insieme a viale Milano è la "storica" strada a doppia carreggiata gallaratese. In teoria dovrebbe avere una pista ciclabile (sempre secondo il pieghevole distribuito a tutte le famiglie qualche anno fa). Nella realtà non esiste quasi niente: su un lato c’è una banchina larga dove dovrebbero (forse…) convivere bici e pedoni. In altri punti invece c’è lo spazio della pista ciclabile, evidente e ad un livello più basso rispetto al marciapiede: ma in ogni caso non ci sono indicazioni e lo spazio è perennemente occupato da veicoli in sosta. Sarà difficile convincere chi lavora e vive in zona a cambiare le cattive abitudini… Ovviamente le pseudopiste non hanno la precedenza rispetto alle strade laterali e le immissioni sono ad angolo retto, quindi pericolose. Voto: 4

Via Monte San Martino
La via che conduce da Crenna a Besnate è la prima strada extraurbana ad essere dotata di pista ciclabile, posta su un solo lato. I cordoli nei punti di immissione sono quasi tutti a livello della strada (quindi sicuri), nelle intersezioni con strade laterali anche chi pedala sulla strada principale ha la precedenza come gli autoveicoli. Solo nei tratti di più vecchia realizzazione ci sono alcune immissioni nella strada a rischio: ci si trova improvvisamente davanti il guard-rail o un palo. In ogni caso, un buon esempio. Voto: 7,5

Viale dell’Unione Europea 
Pista lunghissima e con poche intersezioni, tecnicamente ben fatta. Peccato però che sia al servizio di una zona industriali di capannoni (semivuoti) e sia senza uscita: non è proprio la tipica zona di passaggio dei ciclisti. Era davvero una priorità? Probabilmente le piste erano previste come mitigazione dell’impatto della nuova area: una modalità di (non-)programmazione che ha prodotto tratti slegati tra loro, a volte lunghi come in questo caso, a volte brevissimi. Voto: 6–

Parcheggio alla stazione
Qualche anno fa il Comune ha installato diverse rastrelliere, robuste e relativamente numerose. Peccato che oggi l’area di parcheggio per le bici sia in uno stato pietoso: le rastrelliere sono coperte di rampicanti e rifiuti vari, legando e slegando le bici alle robuste strutture in ferro si rischia di incappare in qualche sorpresa non gradita. Senza contare i numerosi ruderi di biciclette abbandonate: spogliate di sellini, ruote e altre parti, non sono certo un invito a lasciare lì la propria bici per un’intera giornata. Speriamo che la bella rastrelliera con tettoia realizzata sul retro e non ancora aperta sia mantenuta meglio. 3




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Pubblicato il 09 Luglio 2009
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