Omicidio Monterosso: in cella il killer, scarcerato il nipote

Il giudice di Como ha alleggerito la posizione dei presunti complici che, secondo l'accusa, trasportarono le armi, pronti a colpire ancora

Gli interrogatori in carcere a Como hanno confermato la gravità delle accuse ad Andrea Vecchia, ritenuto il killer del delitto di Cavaria, e Alessio Contrino, l’uomo che ha raccontato alla polizia di averlo accompagnato. Un delitto maturato perchè Vecchia doveva lavare l’onta di 4 camion bruciati nel suo deposito di Albiolo. Più complessa, invece, la posizione degli altri due arrestati. Giuseppe Luparello, 25 anni, nipote di Vecchia, è stato scarcerato: il fermo non è stato convalidato, rimane sotto inchiesta ma gli elementi a suo carico per la custodia non sono stati ritenuti sufficienti. Il gip ha anche ritenuto infondata l’accusa di tentato omicidio per Antonio Cuntrera, l’uomo accusato di aver portato le armi,  che tuttavia rimane in carcere per il trasporto delle rivoltelle. La procura di Busto Arsizio ritiene invece che stessero preparando altri agguati.
Intanto, il legale della famiglia Monterosso, Antonio Battaglia di Varese, ha ottenuto il dissequestro dei mezzi, 4 auto e 2 motrici di camion, parcheggiati nella ditta di Cavaria dove è avvenuto il delitto, intestata alla moglie della vittima. Tra i mezzi, c’era anche la Ford di Ernesto Viero, il dipendente rimasto coinvolto casualmente nell’agguato e che è stato sottoposto a una operazione di ricostruzione maxillo facciale per i colpi di pistola che gli hanno fracassato la mandibola. Rimane sotto sequestro invece il cortile della ditta.

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Pubblicato il 20 Maggio 2009
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