Patch Adams il profeta del sorriso che guarisce
Nella mattina di domenica 19 all'Apollonio, il medico americano che ha scoperto la clownterapia ha spiegato come fare del bene agli altri e fare del bene a sè stessi
Attenzione, affetto, tempo, capacità di chiedere scusa. Il dottor Patch Adams, inventore della Clownterapia, dice che non serve nessun talento particolare per diventare volontari della terapia del sorriso, se non queste piccole caratteristiche.
Servono solo poche piccole cose secondo lui per mettere in pratica quella straordinaria terapia olistica inventata da lui che guarisce dal male di vivere milioni di persone nel mondo da quasi trent’anni: ma sono cose che sempre di più stanno svanendo nella vita occidentale di questi anni.
Chiede di comportarsi “da madre" cioè con affetto, attenzione e tempo da dare a chi soffre. Una proprietà che sta sfuggendo alle madri stesse, e che ammette lui "Vede gli uomini indietro di molto, per capacità”.
E il grande dottore che ha scardinato le teorie mediche classiche, rivelando che il medico non è fatto per curare il malato ma per prendersi cura del malato, sostiene che queste qualità non sono talenti speciali: per adoperarle “si tratta solo di tirare fuori possibilità che sono già insite in noi”. E chiede a chi lo voglia seguire "semplicemente" di diventare un clown: che non è un sistema per strappare sorrisi, ma “un trucchetto per poter più facilmente interagire con le persone”. Perchè l’attenzione e il rapporto diretto con le persone possono fare miracoli.
Sembra facile, e non lo è: e tutto questo lo straordinario testimonial, a Varese per tutto il weekend ospite della festa del Volontariato, l’ha detto ad una attenta platea al teatro Apollonio di Varese
Uno dei dottori più famosi al mondo, la cui straordinaria vita è stata raccontata anche di un divertente e commovente film che vedeva protagonista Robin Williams, ha raccontato con quanto pochi strumenti si possa dare tanto alle persone che soffrono: e per farlo usa aggeggi che distorcono la bocca, un finto moccio dal naso, i capelli dipinti di blu. Ma dalla sua bocca escono discorsi serissimi, che l’uditorio comprende appieno, e che sono stati messi in pratica in questa due giorni varesina anche negli ospedali della zona. Come in quei tre quarti d’ora che il medico americano ha passato con una ragazzina appena risvegliata dal coma, colpita da una grave depressione: per quel tempo solo lunghi sguardi, un contatto d’occhi, l’attenzione reciproca, sono bastati per squarciare almeno un buio che sembrava impenetrabile.
“Sono contento di essere qui, per le giornate del volontariato, e vi capisco: perchè io sono volontario da una vita”: spiega Adams. Lui infatti ha fatto della sua professione, che potrebbe essere una delle più pagate d’America, una missione continua al servizio di chi non può permettersi delle cure.
E il suo scopo è di far si che di “Patch Adams” ce ne siano sempre di più: “Noi organizziamo da qualche tempo 9 missioni umanitarie all’anno. Per parteciparvi non dovete superare nessun esame, dovete solo indossare qualcosa di buffo: spero di vedervi”.
Anche perchè "Fare del bene non serve solo agli altri, serve soprattutto a sè stessi. Il bene che fate agli altri può cambiar la loro vita per un attimo, ma cambia la vostra per sempre". Le prossime saranno in Italia e in Romania: per chi è interessato è possibile informarsi su www.overtheraimbow-pd.it
L’incontro di domenica mattina, che è stato il clou di una due giorni dedicata alla festa del volontariato ha visto anche la premiazione degli “angeli del sorriso” nostrani, i premiati dall’edizione 2009 del premio “Sole d’oro”. Persone che portano il sole nei dolori della nostra provincia.
Quest’anno i nove nominati sono:
Edoardo Brughera, giovane volontario 24enne del soccorso del Corpo Volontari Ambulanza di Angera,
Paolo Brusco, 45 anni di Viggiù, diventato croce d’oro dell’Avis come donatore,
Il professor Luigi Gatta, che è stato uno dei fondatori di Andos Varese,
Laura Magnoni, instancabile volontaria dell’associazione Varese con Te,
Franco Milani, presidente dell’Ancescao di Samarate e attento volontario degli anziani,
Corrado Nardelotto, che è stato tra i soci fondatori dell’associazione La Finestra di Malnate,
Giulia Quaglini, di Cassano Magnago, che si è adoperata per sviluppare in provincia l’Associazione Parkinson Insubria,
Giovanna Terranova, da 13 anni al servizio di Atap Tradate,
e Attilio Villa, che si occupa da otto anni nell’accompagnamento e nell’assistena delle persona anziane con l’Auser di Caronno Pertusella
Per Adams l’incontro di domenica mattina è stata invece la conclusione di un tour del sorriso negli ospedali varesini: nel pomeriggio di sabato, dopo Varese, aveva fatto tappa anche a Tradate, nel reparto di pediatria dell’ospedale Galmarini.
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