Per le proteste dell’estate scorsa condannata per resistenza a pubblico ufficiale l’attivista di via Curtatone a Gallarate
La donna era stata arrestata nel corso di un controllo di polizia con la quale ha avuto un breve scontro fisico. Un mese e 23 giorni la condanna con pena sospesa

Era finita in manette lo scorso agosto in via Curtatone a Gallarate, luogo divenuto simbolo della resistenza green che si oppone al taglio degli alberi per la costruzione di una scuola a Gallarate (taglio avvenuto nella mattinata di giovedì).
Per quei fatti che contemplarono uno scontro fisico con la Polizia di stato intervenuta sul posto, un’attivista è stata condannata giovedì mattina dal giudice di Busto Arsizio a un mese e 23 giorni di detenzione con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
Resistenza che la ragazza ha definito essere stata di natura “passiva“ e che invece l’accusa ipotizza sia di altra natura: quando arrivò la polizia partirono gli spintoni e ci scapparono calci arrivati alle forze dell’ordine che hanno fatto scattare le manette.
La condanna prevede una pena abbondantemente sotto i due anni – grazie anche al rito abbreviato che prevede una decurtazione di un terzo sul computo complessivo – e la giovane donna ha potuto beneficiare della sospensione condizionale e della non menzione sul casellario giudiziale, beneficio offerto dalla legge.
Sono state riconosciute all’imputata le attenuanti generiche prevalenti, e il giudice ha pure riconosciuto il fatto di aver agito per motivi di particolare valore morale o sociale.
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