Cavalluzzi contesta i dati di Arcisate sulla Tari: “Non siamo una comunità di evasori”
L'ex sindaco, oggi capogruppo dell'opposizione in Consiglio Comunale, smentisce i dati sull'evasione della Tari ad Arcisate: "A non pagarla sono meno del 10%"

L’ex sindaco Gianluca Cavalluzzi, capogruppo dell’opposizione in Consiglio comunale ad Arcisate, affida ad un un video (a QUESTO LINK) la smentita dei dati comunicati dalla Giunta Centorrino nel corso dell’ultimo consiglio comunale, lo scorso 30 giugno. “I dati sono altri – afferma con riferimento al 35% di evasione della Tari – Coloro che non pagano la Tari ad Arcisate sono meno del 10%. Non è poco – aggiunge – ma siamo sotto la media nazionale che supera il 15%. Non siamo una comunità di evasori».
La sentita arriva dopo dieci giorni dal Consiglio comunale: il tempo che si è preso Cavalluzzi per approfondire la vicenda. E trarre poi delle considerazioni politiche da quanto accaduto: “A voler pensare male, potrei pensare che sia stato montato questo caso per non affrontare il fatto che la Tari è aumentata di oltre il 9% – afferma – potrei pensare che siano emersi dati falsi per colpire la mia amministrazione o gli uffici comunali stessi. Ma io non penso male. Credo che sia stato semplicemente un passo falso cui però bisognerebbe porre rimedio.”
Di seguito le parole per interno del consigliere Cavalluzzi.
Care e cari Arcisatesi,
nei giorni scorsi, il Sindaco ha dichiarato che il 35% dei nostri concittadini non paga la Tari dicendo che è “una situazione a fronte della quale la nuova Amministrazione non intende rimanere inerte e metterà in atto le opportune azioni per il recupero dei mancati introiti”.
Sono rimasto basito da questi dati e ho approfondito la questione prima di uscire con una replica. Purtroppo anzi, per fortuna, questa affermazione è assolutamente falsa.I dati, non confutabili, sono altri. Credo che sia utile fare chiarezza. Nel 2019, per esempio, gli insolventi (coloro che non hanno pagato) erano il 5,21% delle famiglie arcisatesi. Nel 2024, erano il 12,38% ma solo perchè ancora, l’ufficio tributi non ha provveduto ad inviare i solleciti che, storicamente, permettono di recuperare almeno un ulteriore 6% di insolventi. In poche parole, coloro che non pagano la Tari sono ben sotto il 10%.
È vero, non è poco. Si tratta di un dato fisiologico che è comunque decisamente sotto la media nazionale che si attesta sopra al 15%. Inoltre, questi mancati introiti non incidono sugli aumenti.
Gli aumenti sono dovuti al crescere dei costi del servizio.Quindi care e cari arcisatesi, stiamo tranquilli, non siamo una comunità di evasori. Io ho sempre creduto che i miei concittadini siano persone perbene: questa è, come si suol dire, la prova provata. Credo, inoltre, che gli uffici comunali abbiamo sempre lavorato bene in questo senso. Da parte dell’amministrazione, mi aspetto una smentita (che sono certo che arriverà) ma soprattutto, essendo un arcisatese, mi aspetto le scuse.
A voler pensare male, potrei pensare che sia stato montato questo caso per non affrontare il fatto che la Tari è aumentata di oltre il 9%; potrei pensare che siano emersi dati falsi per colpire la mia amministrazione o gli uffici comunali stessi.
Ma io non penso male. Credo che sia stato semplicemente un passo falso cui però bisognerebbe porre rimedio.Gianluca Cavalluzzi
Capogruppo di “Arcisate oggi e domani” nel Consiglio comunale di Arcisate
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