Giacomo Iametti: “Le Comunità Montane vanno rafforzate, non ridotte”
Il vicepresidente della Provincia di Varese rilancia il ruolo delle Comunità Montane come strumenti di governo e partecipazione reale, contro l’ipotesi di nuove riforme riduttive
«Le Comunità Montane devono tornare al centro del dibattito istituzionale come presidi democratici fondamentali». A dirlo è Giacomo Iametti, vicepresidente della Provincia di Varese e rappresentante di Forza Italia, intervenuto con una nota ufficiale sul futuro di questi enti, strategici soprattutto per le aree interne e montane.
Secondo Iametti, le Comunità Montane «coordinano servizi, valorizzano le risorse ambientali e sociali e garantiscono una visione d’insieme su territori complessi e fragili».
Negli anni, però, questi enti hanno subito un progressivo indebolimento a causa di tagli e riforme che ne hanno ridimensionato le funzioni. Per questo, secondo il vicepresidente, serve «una riforma migliorativa, che ne rafforzi il ruolo istituzionale».
Maggiore partecipazione e rappresentanza politica
Un passaggio centrale del ragionamento di Iametti riguarda il tema della partecipazione democratica. «Non si può parlare di partecipazione – spiega – se questa è solo formale o limitata. Serve una rappresentanza reale, che includa maggioranze e minoranze all’interno dei Consigli comunali dei Comuni aderenti». L’obiettivo è quello di garantire un confronto politico vero e trasparente, che restituisca centralità alle assemblee comunali e alle diverse espressioni politiche del territorio.
«Elezioni provinciali esempio da non ripetere»
Iametti richiama anche il caso delle elezioni provinciali, oggi indirette, come esempio di un modello che ha contribuito ad allontanare cittadini e istituzioni: «Ripensare le Comunità Montane in chiave più democratica significherebbe riportare sul tavolo i problemi reali dei territori».
Per Forza Italia, ha aggiunto, è già iniziato un confronto istituzionale con amministratori anche di altre province lombarde: un lavoro di ascolto con l’obiettivo di costruire proposte condivise.
Infine, un appello chiaro: «Le Comunità Montane, nonostante le difficoltà e i continui tagli, continuano a fare molto. Proprio per questo meritano di essere rafforzate, non svuotate».
Secondo Iametti, una riforma che riduca ulteriormente gli spazi di confronto e di governo locale rischierebbe di compromettere la qualità dei processi amministrativi e la coesione delle comunità. «Difendere le Comunità Montane – conclude – significa difendere la capacità dei territori di autodeterminarsi e una partecipazione democratica vera, pluralista e rappresentativa».
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