L’arte del clown, strumento di reinserimento sociale

Appuntamento venerdì 6 aprile con il giovane clown Miloud Oukili, che racconta la sua esperienza tra i bambini abbandonati di Bucarest

Si chiama "I ragazzi di Bucarest" ed è un progetto per salvare migliaia di bambini che a Bucarest vivono senza affetti, in strada o sotto i tombini per ripararsi dal freddo. L’iniziativa, promossa da Coopi (Cooperazione Internazionale, Associazione di Volontariato per la Solidarietà e lo Sviluppo dei popoli) in collaborazione con gli assessorati alla Cultura, Servizi Sociali e Politiche Giovanili del Comune di Castellanza, verrà presentata in una serata dal titolo "Un naso rosso contro l’indifferenza", che si terrà venerdì 6 aprile alle ore 21 presso l’Aula Magna dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza.

A presentare il progetto sarà il giovane clown rumeno Miloud Oukili, che ha portato avanti finora un’opera di supporto per molti bambini che a Bucarest vivono abbandonati per le strade, cibandosi di rifiuti, offrendo loro una speranza. Oukili ha fatto dell’arte del clown uno strumento di recupero e di reinserimento sociale. Con la Findazione Parada ha dato loro una casa e un luogo dove incontrarsi, oltre alla possibilità di intravedere un futuro.
Più di mille sono i ragazzini a Bucarest senza passato e senza futuro, fuggiti dagli orfanotrofi e dalle famiglie, che non ce la facevano più a tirare avanti e vivono nel labirinto delle fogne della città. Un numero che aumenta di giorno in giorno.

E’ importante che la cittadinanza intervenga numerosa all’incontro di venerdì 6 aprile, per dare un contributo, anche piccolo, per aiutare questi bambini ad uscire dalla condizione in cui si trovano.  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Aprile 2001
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