“Ed ora faremo tutto da soli. Ancora una volta”

Renzo Dionigi rieletto Rettore dell’Università dell’Insubria per il prossimo triennio. Una riconferma a pieni voti che è coincisa, però, con uno dei giorni neri dell’ateneo. La Curia ha interrotto all’improvviso le trattative per la compravendita del De Filippi

Una vittoria amara. La riconferma di Renzo Dionigi alla carica di Rettore dell’Università dell’Insubria per il prossimo triennio è coincisa con l’ennesima doccia fredda per l’ateneo. A nulla è valso il voto, quasi plebiscitario, della sua riconferma (128 voti a favore su 143 votanti e 175 aventi diritto). Per Dionigi la rottura della trattativa con la Curia per l’acquisto del collegio De Filippi equivale ad una sconfitta. Non certamente sul piano personale, ma su quello dei rapporti tra l’università e la società locale. Il progetto di dare ai "suoi" ragazzi un luogo dove dormire e ritrovarsi, fare cultura e distrarsi, quel progetto che fino a ieri sembrava quasi realtà, data la disponibilità di una decina di miliardi a disposizione per le strutture recettive universitarie, è svanito dopo un paio di telefonate: "Il Vescovo Ferrari mi aveva convocato, ma io non sono andato: non avrei accettato che per la terza volta mi si dicesse no." Commenta con amarezza Dionigi.
E adesso? I fondi a disposizione ci sarebbero ("occorre un progetto per averli con certezza") ma sul territorio scarseggiano le possibilità :"Stiamo seriamente pensando di costruircelo. Abbiamo i terreni che ci ha messo a disposizione la Provincia, dove avevamo già intenzione di far sorgere un campus. Ora si tratta solo di aggiungere un collegio. E anche questa volta faremo tutto da soli."
E in queste parole c’è tutta la delusione di chi per tre anni ha lottato per far accettare l’ateneo alla città: "Dobbiamo riconoscere che Villa Recalcati ci è venuta incontro sin dall’inizio. Il Comune di Varese ha avuto i tempi più lunghi decidendo solo negli ultimi tempi di concederci Villa Toeplitz. È amaro constatare che per la Curia ci siano interessi più urgenti di quello di dare un alloggio a quasi quattromila ragazzi che, oggi, sono costretti a stiparsi in miniappartamenti per sopportare gli esorbitanti affitti." Per il neo rettore è un’ottica miope , perché si non riesce a comprendere quale beneficio trarrebbe la città intera se dei moltissimi ragazzi che vengono a Varese a studiare la maggior parte decidesse di stabilirsi perché soddisfatta dell’accoglienza.
Ma quali le ragioni della Curia per interrompere apparentemente all’improvviso la trattativa? Il rettore non lo sa e non vuole conoscerle. Forse la Curia, dopo lo schiaffo del Comune di Varese che all’ultimo giorno utile usò il suo diritto di prelazione per acquistare l’ex seminario di Masnago facendo sfumare il progetto di realizzare una casa di cura e di riposo, ha deciso di ripristinare quel progetto cambiando sede.
Solo ipotesi. Di concreto c’è solo la rabbia di un Rettore fresco di riconferma.

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Pubblicato il 12 Giugno 2001
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