Galli: “Ora i comuni cambino i regolamenti sulla Tari”
Dall’invio della lettera alle amministrazioni della provincia arrivano i primi risultati per Confartigianato Varese. Inoltre Cofartigianato ha fatto ricorso al Tar nei confronti dei Comuni di Varese, Gallarate e Busto Arsizio
«Circa 2 anni fa ci eravamo prefissati un obiettivo, e lì stiamo per arrivare: evitare che le imprese paghino la tassa rifiuti, tari, sulle aree produttive e su tutti quei magazzini collegati direttamente alla produzione. Ad oggi Confartigianato Varese è più che operativa: come risposta alla nostra lettera inviata più di 20 giorni fa a tutte le amministrazioni locali, molti i Comuni che hanno chiesto di dare il via ad una collaborazione che non poteva più essere rimandata nell’interesse delle imprese». Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese, è soddisfatto perché l’iniziativa dell’associazione è il primo pilastro per costruire qualcosa di positivo con i Comuni e non per togliere risorse al territorio.
«Il nostro obiettivo – continua Galli – è vedere ridefiniti i regolamenti comunali delle tasse rifiuti perché tutti accolgano i principi di una tassazione “equa e sostenibile” sui quali ci stiamo da tempo battendo. Stiamo raccogliendo i primi risultati, ma non ci fermeremo qui: le nostre intenzioni sono chiare e non ci manca la determinazione».
Nel frattempo, continua l’affiancamento dell’associazione alle le imprese che hanno diritto alla detassazione: 300 sono quelle che già hanno beneficiato, a titolo gratuito, della consulenza dei professionisti di Confartigianato presenti sul territorio negli sportelli Tari.
«Le affianchiamo per aiutarle a raccogliere – continua Galli – quanto hanno pagato negli anni, a verificare le aree sottoposte alla tassa rifiuti e – se ne ricorrono i presupposti – a presentare istanze di sgravio per i casi nei quali è previsto. È un impegno che abbiamo preso già da tempo».
Recentemente Cofartigianato ha fatto ricorso al Tar nei confronti dei Comuni di Varese, Gallarate e Busto Arsizio. «È stata una mossa – conclude Galli – dettata dall’esasperazione e dal fatto che le amministrazioni hanno disatteso, quasi sempre, le richieste di Confartigianato incontro, confronto e cooperazione per il bene non solo delle imprese ma di tutto il territorio. I conti, quelli delle imprese, non tornavano. E a dire il vero anche i nostri, perché sembrava che i Comuni manifestassero più interesse per ripianare i loro buchi in bilancio che nei confronti delle aziende».
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