Regione: illustrata in Aula l’intesa tra Regione e Unione delle province
Mantenuti i trasferimenti per garantire servizi ai cittadini

Sono stati illustrati questa mattina in Consiglio regionale i contenuti dell’intesa siglata tra Regione Lombardia e l’Unione delle Province Lombarde (UPL) nell’ambito del percorso attuativo della Legge Delrio (56/2014).
“Con l’accordo raggiunto – ha detto in Aula il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione della Regione Lombardia Daniele Nava – dimostriamo di essere responsabili e suppliamo all’irresponsabilità del Governo centrale. Nonostante i tagli dello Stato abbiamo trovato i soldi che permetteranno alle Province di continuare a garantire servizi essenziali per i cittadini”.
La Regione si è dunque impegnata a mantenere invariato il trasferimento alle Province delle risorse ex-fiscalizzate, sulla base di determinati parametri. Verranno perciò assicurati il finanziamento del trasporto pubblico locale (150 milioni), mentre la Formazione Professionale sarà garantita tramite il sistema dote a partire dal nuovo anno formativo 2015-2016.
Dopo l’intervento del Sottosegretario Nava, si è aperto il dibattito. Per Alessandro Alfieri (PD), “con questo provvedimento non risolviamo i problemi aperti dalla legge, che ha bisogno di correzioni, ma l’intesa di oggi rappresenta un passaggio importante in attesa della riforma del Titolo Quinto della Costituzione”. “Non si danno risposte ai lavoratori e alle professionalità cresciute all’interno delle Province e manca uno sforzo concreto per riorganizzare il territorio che sarebbe stato necessario nell’ambito della trasformazione degli Enti Provinciali”, ha detto Dario Violi (Movimento Cinque Stelle).
“Siamo di fronte a un pasticcio creato dal Governo che ha tagliato alle Province 200 milioni di fondi, a differenza della Regione che, pur in difficoltà, ha deciso di confermare la stessa quota che era stata destinata nel 2012”, ha detto Massimiliano Romeo (Lega Nord). “Non dimentichiamo che per abolire le Province serve un passaggio costituzionale – ha sottolineato Roberto Bruni (Patto Civico) – I temi su cui confrontarci sono l’area vasta e le funzioni associate dei Comuni”.
Per Riccardo De Corato (FdI) “bisognerebbe partire da una severa critica della legge Delrio che ha ridotto le Province ad essere e contare nulla”.
“Il taglio delle risorse è stato un comportamento maldestro del Governo e una revoca dei principi di democrazia – ha spiegato Stefano Bruno Galli (Lista Maroni). Non si doveva sopprimere le Province ma solo riorganizzarle. La Regione mette una pezza alle scelte discutibili del Governo centrale”. Massimo Garavaglia, Assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione ha evidenziato che “in Italia non esiste Regione che abbia stanziato per le Province somme simili a quelle della Lombardia”.
Punti dell’intesa. Oltre al TPL e alla Formazione Professionale, l’accordo prende in considerazione l’edilizia scolastica alla quale viene assicurato un contributo a fondo perduto senza prevedere quota di cofinanziamento e per le funzioni che restano alle Province sarà garantita una quota di copertura pari a 205 milioni di euro.
La Regione e le Province insieme hanno inoltre concordato di agire contro il Governo sui tagli compiuti e chiedere il reintegro dei trasferimenti, a cominciare dalle risorse finalizzate all’inclusione scolastica, all’assistenza educativa e al trasporto delle persone disabili.
E in sinergia con Anci e Sindacati, a gestire gli impatti occupazionali. Infine sarà attivato un tavolo tecnico di monitoraggio per la valutazione del processo di efficientamento e dell’andamento dei costi delle funzioni regionali delegate, a partire da quelle a maggior impatto sui cittadini lombardi.
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