Il giudice Novik: “Basta col turismo giudiziario”
Poco prima di partire per Roma dove prenderà posto alla Corte di Cassazione, l'ex-presidente della sezione penale del tribunale di Busto Arsizio sottolinea: "Esiste la videoconferenza ma manca la normativa, che aspettiamo?"

E’ ormai l’ex-presidente della sezione penale del Tribunale di Busto Arsizio, pronto a partire per Roma dove prenderà possesso del suo ufficio nel palazzo della Corte di Cassazione a Roma, ma questa mattina Adet Toni Novik era ancora al suo posto nell’ufficio del Tribunale di Busto Arsizio, sulla scrivania i giornali che riportano la notizia dell’assalto al furgone della Polizia Penitenziaria e l‘evasione di Domenico Cutrì, l’ergastolano che aveva fatto ammazzare un presunto rivale in amore. Scuote la testa: «Basta con questo turismo giudiziario – sbotta il giudice – esistono tutte le tecnologie per tenere udienze in videoconferenza ma serve una normativa a supporto». Una cosa è certa, quello che è accaduto a Gallarate non deve più ripetersi: «Noi abbiamo usato più volte lo strumento della videoconferenza in udienza ma deve diventare una prassi, soprattutto quando si devono muovere personaggi a rischio». Non si esclude, a questo punto, un’accelerazione della chiusura della sede di Gallarate, vista anche la mancanza di sicurezza venutasi ad evidenziare con questo episodio.
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