La Cimberio si spegne anche nella Ville Lumière
Non basta l'innesto di Banks tra i biancorossi, usciti sconfitti dal match contro Paris Levallois (77-65) e ora ultimi da soli nel girone di Coppa. La striscia di sconfitte consecutive arriva a quota sette
Dal nostro inviato a Parigi – Neppure l’innesto al volo – nel senso che è pressoché stato raccolto a Malpensa – di Adrian Banks è servito alla Cimberio per invertire la striscia di sconfitte. Un elenco che da preoccupante è diventato grave e ora – siamo a sette perse in fila – rasenta il comatoso dopo aver concesso un sorriso anche alla Paris Levallois (77-65) di coach Greg Beugnot. Il ko transalpino relega Varese all’ultimo posto solitario del Girone C di Eurocup, cosa che a questo punto conta poco ma che non era nelle previsioni della vigilia, quando giustamente la società ha scelto di tornare a frequentare il palcoscenico internazionale.
Una campagna disastrosa, che anche a Parigi ha avuto la sua battaglia persa, a causa di un primo tempo da 22 punti segnati che ha condizionato il resto della serata. Poi è arrivata la reazione, che però assomiglia sempre più a quella dello studente quasi bocciato che prova a studiare precipitosamente prima dell’ultimo compito in classe. E infatti la Cimberio ha recuperato con i punti di Clark e Polonara in più occasioni nella ripresa, ma appena i professori (i parigini) hanno approfondito le domande (sono tornati a segnare), lo studente ha ripreso a balbettare ed è andato incontro all’inevitabile insufficienza. Varese nella circostanza è infatti rientrata più volte vicino ai padroni di casa, salvo subire ogni volta un controbreak immediato, spesso nato da palle perse anche in modo banale. O da errori al tiro che hanno costellato l’intera gara, nonostante – questo va detto – la squadra di Frates abbia attaccato meglio di altre volte soprattutto a livello di circolazione di palla. Se aggiungiamo che a queste basse percentuali si sono aggiunte serate completamente nulle in attacco per Sakota, De Nicolao (zero punti), Rush e Hassell (uno), capiamo come non si potesse vincere in trasferta, contro una squadra atletica e volenterosa di non replicare alla sconfitta dell’andata.
COLPO D’OCCHIO – Il Palais des Sports “Cerdan” è una bella e raccolta arena a Nordest di Parigi; ambiente per famiglie la casa del Levallois di coach Beugnot, con tanti ragazzini dei club di basket del circondario sugli spalti a tifare per Ewing e compagni e applaudire sportivamente gli avversari. Ma in tribuna non mancano cuori biancorossi: Riccardo di Casorate con la sua Priscilla, Nicola da Venegono, Matteo di Casbeno sono qui per lavoro e non possono evitare di sostenere la Cimberio. Così anche il gruppetto di Arditi, con striscioni d’ordinanza, loro sì giunti apposta per l’occasione nella capitale francese.
PALLA A DUE – C’è Adrian Banks a disposizione di coach Frates ma, come previsto, manca Coleman rimasto a Varese ufficialmente per curarsi la caviglia. La guardia titolare però è Nicola Mei, come era accaduto a Sassari; il resto del quintetto di Varese è il consueto. Coach Beugnot ha la squadra al completo con Brown (all’andata non c’era) totem sotto i tabelloni.
LA PARTITA – Il -3 del 10′ è quasi un punteggio positivo per la Cimberio, che in un quarto segna la pochezza di 11 punti. L’unico vantaggio della serata (0-2) è firmato da Mei ma questo rimarrà l’unico canestro in 6′ dei biancorossi che si trovano a fare i conti con i muscoli di Brown. Il pivot carica Hassell di falli (3) ed è un fattore per la prima parte chiusa sul 14-11 solo grazie a un paio di invenzioni di Polonara e Clark.
Al rientro però, tutto come prima: Parigi scappa subito approfittando di una Cimberio completamente sballata al tiro. Sakota ne è la foto impietosa: cinque errori quasi consecutivi (tre da fuori) e bocciatura definitiva. I francesi ne approfittano con Williams e Ewing e al 17′ conducono 26-12. Frates chiama timeout, sbraita e nei 3′ rimanenti “spreme” almeno una piccola reazione anche grazie a un discreto impatto di Banks (35-22).
Dopo l’intervallo inizia il tiramolla che durerà sino alla sirena conclusiva. La Cimberio è più attenta e intensa, recupera a tratti con iniziative positive ma poi spreca e torna a perdere terreno in pochi istanti. Così al 23′ quando arriva il -7 con Polonara seguito da due palle perse e un errore che ricaccia Varese sul 44-30. Passano i minuti e accade di nuovo: canestri di Clark ed Ere, tripla di Ndoye e contropiede di Albicy e così al 30′ è 58-49.
IL FINALE – Ere, a lungo improduttivo in attacco anche a causa della marcatura dell’ottimo Ndoye, capisce di dover inventare qualcosa per ribaltare l’inerzia del match ma i suoi canestri trovano risposta in quelli di Lang e Williams. Il primo replicherà anche a Polonara e così Parigi entra con 10 di vantaggio nella zona rovente della gara. Non è finita perché la Cimberio ha almeno il merito di crederci; le spallate di Ere e Polonara unite a una nuova tripla di Clark (6/11 per lui) spingono Varese anche fino al -4 (68-64). Beugnot chiede la sospensione, i suoi combinano un pasticcio ma Rush sbaglia da fuori. La Cimberio ha un’altra occasione però Hassell segna un solo libero, quello del -3, e Parigi non concede più credito: tap in di Williams, tripla di Ewing e da quel momento sulla panchina di Varese sventola bandiera bianca. Finisce 77-65, altra perla di una collana maledetta, fatta quasi solo di sconfitte. Dodici in sedici partite ufficiali. Domenica arriva Pesaro: purtroppo non è azzardato parlare di sfida per la salvezza.
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