Marantelli: “Sui frontalieri accuse strumentali dalla Lega”
“L’accusa della Lega a Renzi e al governo di voler sacrificare i frontalieri per favorire le banche è tanto grottesca quanto infondata” dice il parlamentare Pd varesino

“L’accusa della Lega a Renzi e al governo di voler sacrificare i frontalieri per favorire le banche è tanto grottesca quanto infondata”. Lo dichiara Daniele Marantelli, componente dell’ufficio di presidenza del gruppo Pd alla Camera.
“L’accordo italo-svizzero per il rientro dei capitali – spiega il parlamentare – è un fatto storico e costituisce un passo avanti decisivo per contrastare attività illegali. Si tratta, prima di tutto, di un concreto strumento di lotta contro la criminalità, la mafia e il terrorismo. Ora si tratta di risolvere i problemi che riguardano il fisco, il ristorno per i comuni di confine, la tassazione riguardante la sanità, le discriminazioni nei confronti degli artigiani italiani, consapevoli di quanto siano importanti i rapporti sociali, culturali e ambientali fra Italia e Svizzera, e considerato che l’interscambio tra i due paesi supera i 30 miliardi di euro. L’accordo deve essere ancora definito e poi ratificato dal Parlamento. L’allarmismo lanciato dalla Lega è, pertanto, ingiustificato”.
“Il Pd – continua Marantelli – ha sempre seguito in questi anni i problemi dei frontalieri, anche quando la Lega al governo troncò le relazioni diplomatiche con la Svizzera, innescando intollerabili campagne xenofobe organizzate dai suoi amici d’oltreconfine contro i nostri frontalieri. Noi difendiamo i lavoratori, parlando lo stesso linguaggio a Roma, a Milano, a Varese come a Lugano. La Lega, invece, difende i frontalieri in Lombardia, ma non muove un dito per evitare che i loro alleati che governano il canton Ticino colpiscano i diritti dei lavoratori italiani, dipendenti e artigiani, con decisioni discriminatorie in contrasto con gli accordi di libera circolazione delle persone. La mozione del Pd, al contrario, impegna il governo italiano ad agire su quello svizzero, affinché tali decisioni siano concretamente modificate come condizione per poter ratificare l’accordo in Parlamento”.
“La verità è che la Lega ha deciso di strumentalizzare i frontalieri come un clava da usare in campagna elettorale. Oppure i leghisti sono convinti che, mantenendo gli accordi del 1974, in futuro i frontalieri italiani saranno più tutelati e garantiti?”, conclude Marantelli.
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