Scuola nel caos: mille le cattedre ancora scoperte
È saltata per la seconda volta la convocazione per la nomina dei supplenti annuali. In questo anno di mobilità eccezionale si è creata una situazione difficile da gestire

Stessa scuola, stesse modalità. Solo il mese cambia. Siamo a ottobre, a tre settimane dall’inizio delle lezioni e la scuola ha ancora bisogno di insegnanti per coprire le sue cattedre vacanti.
Si parla di circa mille cattedre ancora vuote: 750 tra medie e superiori e trecento circa nelle primarie ( 70 posti comuni e 213 di sostegno). Il numero somma le cattedre da assegnare tramite l’Ust e quelle restituite alle scuole.
L’immissione in ruolo non è stata sufficiente e occorre pensare ai supplenti annuali. Così l’Ufficio scolastico di Varese ha inviato le convocazioni per proporre il contratto fino giugno: la tradizionale adunata dei supplenti con un mese di ritardo. Ancora non è detto quando potrà avvenire la convocazione e la firma del contratto. Il personale dell’Ufficio scolastico sta lottando contro il tempo. Ma la missione è davvero impossibile: il sistema straordinario di mobilità con l’immissione in ruolo ha innescato una valanga di ricorsi al giudice del lavoro o al Tar che hanno sommerso gli uffici. A Varese si era pensato di mettere un paletto al 29 settembre scorso: solo le sentenze pervenute entro quella data sarebbero state considerate per stilare le nuove graduatorie.
Peccato che quei ricorsi siano oltre duecento, e ognuno può contenere anche le posizioni cumulative di più docenti. Tutti da verificare, tutti da valutare e immettere in graduatoria. Una cascata continua di nomi e titoli.
Così la prima convocazione per la firma dei contratti, fissata per lo scorso 3 ottobre è saltata. Così è stata rinviata ieri sera, quella prevista per oggi giovedì 6 ottobre. Una terza convocazione è fissata per sabato 8 ottobre, sempre che si riesca nella titanica impresa di mettere a posto le graduatorie: « Il personale sta lavorando da mesi sacrificando anche i sabati e le domeniche – assicura Claudio Merletti dirigente dell’UST di Varese – Eravamo impreparati, però, a gestire una situazione eccezionale come questa. Non era prevedibile: questo è un anno straordinario per le immissioni in ruolo e nessuno poteva preventivare i ricorsi. È un impegno che va ben oltre le nostre capacità».
Critico il sindacato: « Avevamo avvertito del pericolo di questo intasamento – commenta Enzo Iannello della Cisl Scuola – probabilmente, però, il Ministero ha imposto una determinata organizzazione che sta causando questi intoppi. La situazione è molto critica: fino a oggi, il numero di personale in ruolo è pari a quello che rimase dopo i tagli del Governo Monti. Nonostante l’ondata di assunzione, l’organico è insufficiente a gestire la macchina della scuola, soprattutto della primaria».
Sabato 8 ottobre, dunque, terza convocazione. Sperando che sia la volta buona
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