L’allarme non “suona” ma fa scattare le manette al ladro delle scuole
Con un particolare sensore applicato alle porte degli edifici scolastici i carabinieri di Busto Arsizio sono riusciti a cogliere M.E. sul fatto e arrestarlo dopo 12 furti
Per arrestarlo dovevano coglierlo in flagranza di reato e, grazie ad un dispositivo di allarme collegato ai Carabinieri, sono riusciti nell’intento. Finalmente M.E., 25enne di Busto da tempo sotto osservazione per i numerosi furti avvenuti nelle scuole cittadine, è finito dietro le sbarre e si spera che ci resti per un po’.
Nelle scorse ore, infatti, gli uomini dell’arma lo hanno bloccato all’interno della scuola per l’infanzia sita in via Ponchielli a Busto, dove si era introdotto dopo aver forzato la porta d’ingresso secondaria.
L’operazione dei carabinieri di Busto è la degna conclusione di un prolungato periodo – iniziato nel mese di agosto – durante il quale hanno svolto numerosi servizi di osservazione e controllo all’interno degli edifici scolastici del territorio, divenuti obiettivo del malvivente (forse aiutato da alcuni complici), da cui venivano asportati computer, denaro, generi alimentari e altro. In un caso era stata anche rubata una lavatrice.
Nelle scorse settimane proprio la massiccia presenza di carabinieri nelle adiacenze degli istituti scolastici del territorio lo aveva probabilmente indotto a cambiare strategia nel tentativo di eludere i controlli delle forze dell’ordine, evitando i furti in orario notturno e preferendo quelli in orario diurno nei giorni di chiusura degli istituti, convinto di poterla fare franca ancora.
Il 25 enne pregiudicato però non aveva fatto i conti con l’astuzia investigativa dei carabinieri che avevano dotato la gran parte degli istituti scolastici ancora non colpiti dai furti (e quindi papabili obiettivi delle sue scorribande) di un sensore silenzioso collegato direttamente con gli investigatori bustocchi. Proprio grazie a questa sorta di allarme silenzioso, non appena entrato all’interno dell’asilo di via Ponchielli, il ladro è stato immediatamente bloccato da una decina di militari, ancora all’interno dalla struttura scolastica. Per non farsi catturare si era nascosto dietro ad un piccolo castello in plastica nella sala giochi dei bimbi.
Poichè il malvivente nelle scorse settimane era stato comunque individuato come il potenziale autore di tale lunga “escalation” di furti nelle scuole, i carabinieri hanno avuto modo, seguendo i suoi spostamenti, di ricostruire la catena della ricettazione del materiale rubato. In particolare sono risaliti ai computer ed altri oggetti elettronici reperiti all’interno delle scuole e ceduti ad un cittadino nordafricano che vive tra i comuni di Castellanza e Legnano.
La merce veniva scambiata con sostanze stupefacenti (cocaina in particolare, secondo una scala ben definita di valori: sembra che un computer valesse circa 10 dosi di cocaina).
Il cittadino nordafricano, bloccato anch’egli nelle scorse ore, è stato defnunciato per la ricettazione del materiale rubato nelle scuole, anche per la detenzione di alcune decine di grammi di cocaina (probabilmente la sostanza necessaria allo scambio col materiale che il pregiudicato di Busto avrebbe dovuto consegnare dopo il furto nell’asilo di via Ponchielli);
Nei confronti della “banda” sono in corso ulteriori approfondite verifiche su 12 analoghi reati in danno di edifici scolastici della zona, oltre che accertare l’eventuale concorso di altri soggetti in tali reati.
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