Il funerale dell’istruzione in piazza Monte Grappa
Flash mob di alcuni professori che si sono stesi a terra, coperti da un lenzuolo, per protestare contro i tagli all'Istruzione pubblica
Si sono ritrovati in piazza Monte Grappa a Varese, tra i passanti in giro il primo gennaio, per richiamare l’attenzione sul pericolo che corre la scuola pubblica.
Dopo la serata al salone estense e l’incontro con Alex Cornazzoli, il Coordinamento provinciale dei docenti, si è dato appuntamento nel pomeriggio del primo giorno dell’anno per replicare il flash mob che si sta ripetendo in diverse città italiane.
I docenti sono arrivati muniti di un materassino e di un lenzuolo bianco e si sono sdraiati per terra fingendo di essere morti. Con loro a morire è l’istruzione, la cultura, il libero pensiero. Un’iniziativa che si è svolta con successo a Firenze, a Trieste a Milano e che mira a richiamare l’attenzione sui pericoli di una politica che taglia le risorse.
Dall’ottobre scorso, docenti, studenti e personale ATA propongono iniziative per attirare attenzione e consensi sulla loro protesta che vuole essere una protesta di civiltà.
Manifestazioni di piazza si sono registrate a Saronno, Busto, Gallarate, Varese e Tradate, animate dai ragazzi che chiedono i fondi di istituto per le attività di recupero e di approfondimento. Questi fondi non sono ancora stati erogati e il direttore dell’fficio scolastico regionali De Sanctis li ha annunciati per febbraio, anche se nessuno sa, con certezza, quanti saranno.
A questa prima uscita, altre ne seguiranno nel mese di gennaio: il Coordinamento sta pensando a una grande manifestazione, che coinvolga docenti, studenti e personale Ata, che si terrà al pomeriggio.
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