Il direttore del carcere di Busto: “Tosi parli di più coi detenuti”
Orazio Sorrentini replica allo sfogo del garante comunale dei detenuti che ha denunciato lo scarso interesse alle sue proposte: "Segua i consigli del suo predecessore"

«Le proposte del garante comunale dei detenuti sono ben accette ma il suo ruolo primario è quello di parlare coi detenuti». Orazio Sorrentini, direttore della casa circondariale di Busto Arsizio, prova a replicare al lungo e tutto sommato motivato elenco di cose che non vanno nel carcere presentato da Matteo Tosi nei giorni scorsi.
«Capisco la reazione e molte delle cose che ha detto sono corrette – prosegue Sorrentini – ma questo non impedisce a Tosi di essere più presente tra le mura della struttura. Il suo ruolo è quello di verificare le condizioni dei detenuti e fare da tramite con l’esterno per le loro esigenze. Questa settimana è entrato tre volte, per un’ora una volta e per 30 minuti la seconda. Poi ieri (giovedì) è entrato per la terza volta ed è rimasto 3 ore, in un’orario perfetto per i detenuti e cioè dopo le 17, quando terminano le attività e c’è più bisogno di una persona con cui parlare».
Sorrentini non vuole fare polemica: «Non voglio assolutamente entrare in polemica con Tosi – spiega – e sono in sintonia con lui sui problemi interni, a partire dalla situazione dell’area trattamentale che è esattamente come lui l’ha dipinta, e riguardo al sovraffollamento che, però, sappiamo essere un problema annoso e che non è possibile risolvere in tempi brevi, sempre nel rispetto dei 3 mq per detenuto previsto dalla sentenza Torregiani. Non posso parlare dei problemi che ha sollevato in merito al rapporto con l’amministrazione comunale».
Sorrentini sa benissimo che «la questione sollevata da Tosi è la stessa che aveva portato avanti il suo predecessore Luca Cirigliano, che so essergli vicino in questo momento con i giusti consigli proprio per l’importante esperienza che ha maturato e che lo ha fatto apprezzare sia qui che in Comune».
Per quanto riguarda le iniziative promosse da Tosi, Sorrentini parla di una sola bocciatura: «Avevamo respinto la richiesta di visione di un film, su proposta del Partito Radicale, che abbiamo giudicato troppo pro-detenuti ma i vari incontri culturali che ha proposto non trovano nessuna controindicazione».
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