“Per viale Milano serve un progetto complessivo”
Il leghista Matteo Ciampoli chiede di affrontare la progettazione complessiva del viale
«Non è solo una questione di guardrail sì o guardrail no: la giunta dovrebbe avere una progettualità su viale Milano di un profilo più elevato». È la richiesta che viene dal leghista Matteo Ciampoli, a proposito del vialone che entra a Gallarate venendo da Busto Arsizio (e dalla superstrada 336, quindi dall’A8 e da Milano). Pochi giorni fa la giunta ha annunciato che la posa del nuovo guardrail al posto dei new jersey a divisione delle due carreggiate sarà rinviata al 2012. Secondo Ciampoli invece bisogna ragionare con più lungimiranza e pensare all’insieme dei lavori da fare: «La strada ha un calibro che permette diversi interventi: pista ciclabile più marciapiede, una nuova piantumazione. Senza dimenticare l’idea di una rotonda ad altezza del Mediaworld, cercando in questo anche il contributo degli operatori commerciali», che – va detto – solo pochi anni fa si erano tirati indietro rispetto all’ipotesi di un intervento.
Una particolarità del viale è anche che costituisce un asse d’ingresso in città per i mezzi di soccorso, in particolare dei vigili del fuoco. «Se poi si separano le carreggiate è possibile riservare una corsia dedicata ai soli mezzi di soccorso, come succede ad esempio in alcune arterie stradali in Usa». Ciampoli mette infine sul piatto anche un altro tassello: «Si dovrebbe utilizzare meglio il tratto di strada che passa dietro ai centri commerciali». L’idea di impiegarla nell’ambito della riorganizzazione di viale Milano era stata ipotizzata anche da alcuni cittadini nei mesi scorsi: oggi la strada dietro ai centri commerciali è usata solo come viabilità strettamente locale, di distribuzione verso i parcheggi.
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