San Martino, ennesima profanazione dei Dodici Raggi
Il gruppo di nazifascisti, indagato per ricostituzione del partito fascista, ha violato un luogo sacro della lotta di liberazione partigiana

Ancora una volta il gruppo di militanti della Comunità dei Dodici Raggi, associazione sotto inchiesta per il reato di ricostituzione del partito fascista, ha profanato il sacrario del San Martino dedicato ai partigiani che vi combatterono e morirono nella battaglia che si svolse tra settembre e novembre del ’43 , tra soldati nazisti e della Rsi e il gruppo Cinque Giornate comandati dal colonnello Croce.
Il gruppo di neonazisti nostrani sabato ha posato per alcune foto nei pressi del sacrario, posando anche una targa a ricordo dell’esercito occupante che tanti morti causò anche tra la popolazione civile.
Quest’oggi si svolgerà, invece, la cerimonia a ricordo delle 42 vittime partigiane del primo episodio della Resistenza in Italia contro il regime fascista e nazista.
TAG ARTICOLO
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
GianPix su Un quaderno per chi ne ha bisogno: arriva a Varese lo “zaino sospeso”
Felice su Varese è la “capitale dei cani” in Insubria: oltre 9mila gli amici a quattro zampe registrati
lenny54 su Anche Laveno rompe il silenzio su Gaza
Felice su Anche Laveno rompe il silenzio su Gaza
fracode su Varese ancora in piazza per la Palestina: "Rompiamo il silenzio contro il genocidio"
Giuseppe Mantica su Un futuro nella musica per il cardiologo dell’ospedale di Gallarate Giovanni Gaudio in pensione a fine anno
In definitiva, se si tratta di commemorare i loro caduti e non oltraggiano (come altre volte) i partigiani caduti, non c’e’ niente di male. La pieta’ per i morti e’ un valore universale e democratico. La storia e’ indelebile e ha gia scritto chi combatte’ per la democrazia e chi per la dittatura e la distruzione.
In definitiva, se si tratta di commemorare i loro caduti e non oltraggiano (come altre volte) i partigiani caduti, non c’e’ niente di male. La pieta’ per i morti e’ un valore universale e democratico. La storia e’ indelebile e ha gia scritto chi combatte’ per la democrazia e chi per la dittatura e la distruzione.