“All’Agenzia formativa, illegalità e poca trasparenza”
Le rappresentanze sindacali Cgil e Uil accusano la direzione di attuare azioni che violano i diritti dei lavoratori e minano la qualita' del servizio. Il 12 ottobre proclamato uno sciopero
« L’anno scolastico si è aperto all’insegna della disorganizzazione e dell’illegalità». La denuncia arriva dai sindacalisti RSU della Provincia Raffaella Bonetto , FP Cgil, e Francesco Mancini UIL FLP. Sotto indagine i 4 CFP e il CFPil che fanno capo all’Agenzia Formativa della Provincia di Varese.
«Il 12 settembre, nella sede di Varese c’erano solo 5 insegnanti a ricevere 570 alunni – ha rivelato Raffaella Bonetto – Una situazione molto delicata che i professori hanno potuto gestire solo riunendo tutti i ragazzi in palestra. E questo perché il personale assunto è solo una piccola parte del corpo docente. Tutti gli altri sono precari e, il primo giorno di scuola, non erano ancora stati nominati. Successivamente sono stati chiamati in tutta fretta e spediti in classe ma senza contratto. Solo nei giorni scorsi è stato firmato un accordo che ha valore retroattivo».
Ciò che contestano i sindacati è innanzitutto l’orario che è passato da 20 a 24 ore di lezione frontale con una decisione assunta dalla Provincia senza alcun confronto sindacale: «Sono stati equiparati al corpo docente delle primarie mentre loro appartengono al sistema secondario con 18 settimanali di lezione a cui si aggiungono attività amministrative, di aggiornamento, di preparazione delle lezioni fino ad arrivare alle 36 ore previste dal contratto pubblico. Variare le ore in classe vuol dire modificare il carico e la qualità del lavoro, ambiti che vietano decisioni unilaterali».
A complicare il quadro, già abbastanza problematico a detta delle rappresentanze sindacali, è intervenuta anche la decisione del direttore dell’Agenzia di non rinnovare il contratto ai 13 bidelli in servizio da anni, decisione comunicata il giorno prima: « Noi contestiamo sia le modalità – spiega Bonetto – perché è avvenuto senza alcun preavviso per lavoratori che da anni occupavano quel ruolo, sia per le motivazioni. Il direttore si è rifatto alla Riforma Fornero che non permette di proseguire contratti a tempo per più di tre anni, dimenticando che lo spirito della norma è proprio quello di azzerare l’uso di questa contrattazione in situazione di lavoro di fatto subordinato. Dire che in una scuola non è strutturale il lavoro dei bidelli non ha alcun senso logico, inoltre, il giorno successivo si sono presentati 13 nuovi lavoratori a dimostrazione dell’importanza di questa figura nell’organizzazione dell’attività scolastica».
I sindacati lamentano la politica poco trasparente che viene attuata all’interno dell’Agenzia formativa e stanno cercando contatti anche con i genitori degli alunni per far emergere le criticità: « Il clima all’interno dei CFP è pesante e i dipendenti non sono liberi di esprimersi» dichiarano i sindacalisti che sperano in una sensibilizzazione anche da parte della componente politica dell’ente provinciale».
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