Centri estivi, i 5 Stelle chiedono di accelerare: “Genitori preoccupati”
Mentre si attendono novità dall'assessorato all'Educazione la consigliera Claudia Cerini chiede a che punto è l'organizzazione e come verranno usati i 130 mila euro stanziati
A pochi giorni dalla fine delle scuole non ci sono ancora informazioni certe per i genitori che necessitano di mandare i propri figli nei centri estivi. Si attende i sapere quali strutture e in che modo potranno accogliere i bambini nelle settimane estive di giugno e luglio. L’assessore all’Educazione Gigi Farioli predica pazienza e spiega che a breve si saprà tutto ma il Movimento 5 Stelle va all’attacco e chiede conto, sottolineando che molte altre realtà sono già partite. Ecco cosa chiede la consigliera Claudia Cerini nell’interrogazione protocollata neo giorni scorsi.
Stanno in questi giorni laconicamente arrivando notizie di rinuncia delle scuole paritarie (nidi e materne) a organizzare attività per i mesi di giugno e luglio.
La situazione di elementari e medie non è migliore, in quanto associazioni e cooperative, che normalmente organizzavano attività per i ragazzi nei mesi estivi, riscontrano difficoltà ad ottenere gli spazi comunali che normalmente gli erano assegnati (scuole o parchi).
Essendo consapevoli che gli oratori quest’anno purtroppo non potranno sopperire a tutte le richieste (viste le norme sulla sicurezza e i il limite sui numeri dei partecipanti) i consiglieri comunali hanno deliberato, già il 9 maggio scorso, un emendamento al bilancio con l’indicazione di istituire un fondo e la richiesta che il Comune facesse da coordinamento per i centri estivi, facendo una ricognizione degli spazi disponibili e mettendoli a disposizione di cooperative e associazioni che avessero progetti concreti.
A sentire i genitori che mi stanno contattando mi chiedo cosa è stato fatto fino a oggi. Molti si stanno rivolgendo alla pubblica istruzione senza avere risposte. Altri hanno ricevuto risposta negativa dalle proprie scuole e ora non sanno come conciliare il lavoro con la gestione dei bambini.
E i fondi che l’assessore Farioli ha detto di aver istituito (pari a 130.000 €) come vengono impiegati? Per quei pochi centri che partiranno i prezzi sono alle stelle vista la necessità di un maggior numero di educatori. Il fondo dovrebbe servire a calmierare le rette, ma a sentire le associazioni che stanno organizzando le attività post scolastiche, non sono state avanzate dal comune proposte economiche di sostegno per le rette.
Si riscontra una situazione grave che deve essere affrontata con determinazione e rapidità. Peraltro in molte altre città dei dintorni già si hanno notizie dell’avvio dei centri estivi, per non parlare dell’esempio di Torino o del Trentino dove, già da lunedì, ripartiranno nidi e materne.
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