E il rock incontrò l’horror
Black Sabbath e Uriah Heep lanciarono un genere tuttora popolarissimo

Pur comprendendo anche ottime band, l’hard rock fu un genere che attirò molto pubblico “di bocca buona”: era molto rumoroso, aveva un’estetica tendente al tamarro… ed è ovvio che fu su questo genere che si innescarono quelle tendenze fra horror e satanico che portarono poi all’heavy metal. Progenitori in Inghilterra nel 1970 furono gli Uriah Heep e soprattutto i Black Sabbath, che pensarono entrambi di essere chiari sin dalla copertina dell’esordio: una specie di zombie coperto di ragnatele i primi, ed una misteriosa dark lady davanti a un mulino abbandonato i secondi. I Sabbath già col primo disco entrarono nella Top Ten, ma fu con questo secondo che arrivarono al numero 1 in Inghilterra e sdoganarono in qualche modo il genere. Come si diceva è musica molto immediata – non è detto che debba piacere ma questo è un altro discorso – ed i riff di chitarra di Toni Iommi, di supporto al particolare cantato di Ozzy Osbourne, tendono a restare molto nella testa. Tre pezzi in questo disco sono diventati dei veri classici del genere: l’iniziale War Pigs, che resta comunque nel suo genere una bella canzone contro la guerra; la famosissima title track, il loro brano simbolo; ed infine Iron Man, il cui riff ispirò generazioni di metallari. Non torneremo su questo genere, ma era giusto menzionarlo…
Curiosità: la copertina, bruttarella, è abbastanza strana perché non ha a che fare né col titolo né col nome del gruppo. In verità l’album si doveva chiamare War Pigs – anche perché contiene Hand of Doom che parla di guerra – e il discorso tornava. Poi la casa discografica temeva ci fossero problemi col movimento di supporto alla guerra nel Vietnam e lo volle cambiare. Lasciando la copertina.
Per sentirlo interamente:
Il video:
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