Non fa curare il cane e lo lascia in un cortile, denunciato
Il Servizio Interprovinciale Tutela Animali e i carabinieri hanno proposto anche il sequestro del cortile di Verghera dove era tenuto l'animale: il Giudice lo ha convalidato
Il Servizio Interprovinciale Tutela Animali, insieme ai carabinieri di Samarate, ha liberato un cane malnutrito in quel di Samarate e ha proceduto alla denuncia del proprietario, che l’aveva lasciato all’aperto esposto al gelo e senza cure mediche, in un cortile di Verghera.
L’uomo – secondo il Servizio Tutela Animali – si sarebbe disinteressato dell’animale sottovalutandone la sofferenza e rifiutando il soccorso che alcune associazioni per la tutela degli animali avevano offerto (assistenza medica ed economica). In particolare l’animale risultava affetto da una zoppia alla zampa posteriore sinistra, il cui dolore inibiva l’appetito dell’animale che in pochi giorni era dimagrito sino all’anoressia. Il proprietario con il supporto iniziale delle associazioni aveva quindi fatto visitare l’animale presso un ambulatorio veterinario ma poi, per motivi ancora da chiarire (probabilmente economici), ha rifiutato di assistere l’animale, una volta appresa la necessità di ospedalizzarlo (e quindi anche di ricoverarlo in locali riscaldati) e di sottoporlo ad esami clinici nonché a terapia antibiotica ed antidolorifica. L’animale è ritornato dunque sul terreno di pertinenza del civico disabitato n.18 di via San Bernardo nel Comune Samarate, in frazione Verghera.
Lì, privo di assistenza medica e senza poter disporre di locali riscaldati ovvero essendo esposto all’intenso freddo di fine gennaio (temperature notturne inferiori a – 10° C) l’animale – sempre secondo le indagini curate dal Servizio Interprovinciale Tutela Animali – era ormai prossimo al decesso. Lo scorso 28 gennaio 2012, dopo aver ascoltate tutte le persone informate sui fatti e ricostruita tutta la vicenda brevemente sopraesposta, ivi compresi i medici veterinari che avevano visitato l’animale, Il Servizio Tutela Animali e i Carabinieri di Samarate ha proceduto al sequestro preventivo di iniziativa dell’animale: in assenza del proprietario i militari sono entrati nella proprietà privata rompendo il catenaccio che manteneva chiuso il cancello d’ingresso.
Il cane è stato immediatamente ricoverato in clinica e sottoposto a terapie antidolorifiche, antibiotiche e dal giorno successivo ha ripreso a mangiare, anche se rimane a rischio di amputazione dell’arto. Nel frattempo il PM titolare del fascicolo D.ssa Francesca Parola ha trasmesso al Giudice la richiesta di convalida del sequestro preventivo, successivamente convalidato. Il proprietario dell’animale è adesso indagato per il reato previsto e punito dall’art. 727 com. 2. del Codice Penale (detenzione di animali incompatibili con la loro natura e produttiva di gravi sofferenze).
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