Le Coop cantano vittoria, il Comune studia le carte
Immobiliare Futura, la società legata alle Coop, presenterà ricorso al Consiglio di Stato per ottenere il risarcimento. A Palazzo Borghi si preparano le prossime mosse
Le Coop cantano vittoria e annunciano un ricorso al Consiglio di Stato sul risarcimento, mentre l’amministrazione comunale si prende dieci giorni di tempo per esaminare approfonditamente la sentenza e decidere le prossime mosse.
«Soddisfazione per l’annullamento della variante e ricorso al Consiglio di Stato per veder riconosciuti i danni»: l’amministratore delegato di Immobiliare Futura Daniele Ferrè saluta con favore il risultato ottenuto finora, ma si prepara «al secondo tempo, perchè la partita non è ancora finita». Il secondo tempo è rappresentato dal ricorso che le Coop sono pronte a presentare al Consiglio di Stato, per vedere riconosciuto il danno prodotto dai terreni mai utilizzati tra Gallarate e Busto Arsizio: nel ricorso al Tar è stato quantificato in una cifra superiore ai 26 milioni di euro. In attesa dell’esame in una nuova sede, rimane la soddisfazione per il risultato ottenuto finora: «La sentenza – sostiene Ferrè – annulla nei fatti le delibere comunali del 2008 e porta al ripristino della variante del 2003», che prevedeva la possibilità di edificare su due terzi dei terreni dell’area 336. «Il nostro auspicio è che si applichi la variante 2003, tenendo conto che noi abbiamo già depositato un progetto (quello che comprende stadio e centro commerciale, ndr) che è rivolto all’interesse di tutti». In questo senso Immobiliare Futura è pronta a riaprire il dialogo con l’amministrazione comunale: «Se c’è una trattativa, è chiaro che saremmo pronti a riconsiderare il ricorso al Consiglio di Stato».
La palla, per certi versi, ritorna nelle mani del Comune. A Palazzo Borghi oggi le bocche rimangono cucite, in attesa di capire meglio il contenuto della sentenza. «Abbiamo deciso di prendere dieci giorni di tempo per valutare la sentenza con i legali del Comune e approfondire le motivazioni» spiega l’assessore all’urbanistica Massimo Bossi. Da un primo esame del dispositivo posso dire che il TAR non mette in discussione il contenuto della variante, ma eccepisce su un preciso passaggio procedurale. Viene inoltre riconosciuto che non vi è stato dolo». Quanto al futuro, Bossi spiega che, sulla base della sentenza, si procederà a operare «tutte le ricalibrazioni necessarie all’interno del PGT», portando i contenuti della variante all’interno del nuovo strumento urbanistico, che definisce cosa e come costruire in città.
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