“Castronno non è Adro”, ma in paese monta la protesta
Sono due le interpellanze che chiedono conto all'amministrazione dei simboli scolpiti sul nuovo ponte. Luciano Grandi:"il sindaco di Adro ha sbagliato"
«Siamo determinati a chiedere che venga tolto il simbolo leghista e sostituito con quello del comune». Ieri è stata depositata la seconda interpellanza, in vista del consiglio comunale del 5 ottobre, per chiedere conto all’amministrazione di Castronno del sole delle alpi scolpito sul nuovo ponte all’ingresso del paese.
Anche la lista “Consenso Civico”, guidata da Sergio De Carli, ha ufficialmente presentato le sue rimostranze dopo quelle depositate dalla lista “Io per Castronno”, lista con una forte componente Pdl.
Le due interpellanze investono ufficialmente l’amministrazione, guidata dal leghista Luciano Grandi, dei due aspetti più caldi della questione. Il Pdl punta sull’uso dei soldi pubblici: chi ha pagato la lastra in granito marcata con i simboli del sole delle alpi? Consenso Civico punta invece sull’aspetto simbolico: Castronno ha già un simbolo, quello del suo comune. Non può essere il simbolo di un partito a rappresentare il paese.
Due quesiti ai quali il sindaco aveva già risposto proprio a poche ore dall”inaugurazione” della nuova opera, nei primi giorni d’agosto: la lastra era costata poche centinaia di euro, e in attesa di capire se la spesa sarebbe stata coperta dall’assicurazione del camion che aveva danneggiato il ponte, il sindaco aveva annunciato, “se ci sono problemi la paghiamo noi”. Questo apre le porte ad un altro quesito, chi sono “noi”?
Certo, allora era agosto, e soprattutto era prima di Adro, lo spartiacque dell”esibizionismo” leghista. Il sindaco di Castronno ha precisato più volte che il simbolo scolpito sul ponte non è quello della Lega Nord, bensì il sole delle alpi. Un simbolo carico di storia e portatore di “buon auspicio”, che appare sulle chiese e le opere pubbliche in ogni dove nella nostra provincia.
«Castronno non Adro – specifica ancora Luciano Grandi – anzi se bisogna dirla tutta io credo che il sindaco di Adro abbia fatto un errore tappezzando la sua scuola con quei simboli. Ma qua è diverso, io capisco l’eco mediatica che Adro ha provocato, io però sono tranquillo perché non vedo cosa ci sia di così grave, quel simbolo viene dalla nostra storia, non fa male. Invito tutti a ridimensionare la faccenda e riportarla sul piano della realtà».
La questione verrà affrontata durante il consiglio comunale del 5 ottobre, l’amministrazione comunale va avanti per la sua strada, «discutiamo delle cose positive che la maggioranza sta facendo per il paese», l’opposizione impugna il megafono della protesta, «su quel ponte vogliamo vedere il simbolo del paese che rappresenti tutti i cittadini».
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