L’appuntamento gay si trasforma in agguato
In manette due 40enni pregiudicati: sarebbero gli autori di una serie di rapine in città. Contavano sull'imbarazzo e sul silenzio delle loro vittime, adescate in via De Magri
Prima l’incontro, poi l’appuntamento in una zona isolata, l’occasione per il sesso occasionale che si trasforma in rapina. Un vero e proprio incubo quello vissuto dalle vittime dei due italiani di 40 e 43 anni con precedenti, arrestati dai carabinieri questa notte per una serie di rapine ai danni di omosessuali.
Gli arresti sono stati fatti sulla base di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio: sono sospettati di essere gli autori delle rapine violente.
I due adescavano le proprie vittime a Gallarate in via De Magri, in zona cimitero (nella foto),utilizzata saltuariamente come luogo per incontri occasionali, soprattutto omosessuali . Solo uno dei due si mostrava, a bordo di un Fiat Doblò e attendeva di essere "agganciato" da qualche frequentatore del luogo per un rapporto sessuale. Dalla zona del cimitero si spostavano poi in punti più periferici della città, ad esempio nella zona industriale: qui la vittima saliva sul Doblò e dal sedile posteriore spuntava il complice. I due li aggredivano e li costringevano con violenza e minaccia a consegnargli denaro contanti. Di qui si spostavano fino ad uno sportello Bancomat per un prelievo forzato: le vittime erano costrette a muoversi da soli con la loro stessa auto, dopo essere stati minacciati (i malviventi prendevano nota di nome e indirizzo). In realtà in un caso la vittima è fuggita comunque, nell’altra invece il prelievo ha dato i suoi "frutti" e la vittima è stata accompagnata poi – sempre con la sua auto – fino al confine con Busto Arsizio: qui i due hanno "liberato" il malcapitato, che li aveva seguiti anche in questo caso sotto minaccia . Magro dunque il bottino: qualche decina di euro in un caso, circa 300 nell’altro.
Veri e propri agguati che i due speravano rimanessero impuniti: i mlviventi facevano affidamento sull’imbarazzo delle vittime nel denunciare le modalità dell’accaduto. Dieci giorni fa però due vittime – trentenni della zona – con molto imbarazzo hanno deciso di denunciare: i militari del Nucleo Operativo di Gallarate hanno avviato le indagini e in breve tempo hanno identificato i rapinatori e ottenuto elementi sufficienti perché il pm e il gip emettessero l’ordine di cattura. I due presunti autori degli agguati violenti si trovano ora in carcere a Busto Arsizio a disposizione dell’autorità giudiziaria. Si indaga su altri episodi poco chiari avvenuti in zona nell’ultimo mese e che potrebbero essere riconducibili ai due.
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