Il centro culturale dedicato al missionario Pino Moia
La ristrutturazione delle scuole è stata presentata domenica scorsa: l’immobile dedicato a un celebre orinese che girò il mondo per aiutare il prossimo
La notizia l’ha data il professor Claudio Ghisolfi, un padre salesiano confratello del missionario Pino Moia a cui il comune di Orino ha dedicato un centro polivalente: «Al posto di costruire un supermercato, avete costruito un posto dove la comunità si potrà ritrovare. Non è poco».
Nel piccolo centro della Valcuvia domenica scorsa è stato un giorno di festa: l’edificio che ospitava le scuole elementari di un tempo, costruite nel corso degli anni ’70 è rinato come centro culturale dedicato alle associazioni: un punto di ritrovo rinnovato grazie anche ai fondi del Gruppo di azione locale – il “Gal” – che ha come obiettivo la valorizzazione del territorio montano e non a caso è collegato alla Comunità Montana Valli del Luinese, di cui era presente il presidente Paolo Enrico. Diversi sindaci della zona erano difatti presenti a questo appuntamento inaugurale che è stato anche momento culturale: nel corso dell’evento è stato presentato il testo a firma di Luigi Stadera “Il libro delle parole – da dove vengono che cosa dicono”, edito da Menta e Rosmarino, oramai da una quindicina d’anni punto di riferimento culturale della zona.
Il centro è dedicato appunto a Padre Pino Moia un missionario originario proprio di Orino e che ha prestato la sua opera in India: il ricordo e la celebrazione del momento è stato appunto affidato al professor Claudio Ghisolfi, Direttore dell’Istituto Salesiano A.T. Maroni di Varese che ha descritto la vita del sacerdote missionario orinese come «persona che ha affrontato mille difficoltà, e le ha superate. Si e’ formato durante la guerra in un campo di concentramento inglese. Le rughe sul volto e la barba lunga non erano segno della trasandatezza, ma di una vita vissuta in pienezza. Ha saputo attingere costantemente nel profondo del cuore».
Parole di ricordo ma anche di elogio per la comunità nella quale il sacerdote è nato ed è cresciuto: «Arrivando si sente la carica positiva di questa comunità. Sensazioni positive: oltre ai soldi, infatti, per realizzare le opere ci vuole la coscienza civica, e la volontà del cuore per la realizzazione di un progetto».
L’elogio per la comunità orinese è arrivato dopo il discorso del sindaco Cesare Moia nel quale è stato delineato l’utilizzo che verrà fatto della struttura: «Troveranno posto diversi servizi culturali e sociali. Corsi e laboratori. Sarà uno spazio di ritrovo per le associazioni».
LEGGI ANCHE – Padre Pino, il missionario che divenne sacerdote in campo di concentramento
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