Coppa: “Dopo un anno difficile vedo un futuro roseo”

Lungo intervento di fine anno del presidente di Pallacanestro Varese. A breve la scelta del gm, poi quella dell'allenatore. Impegno per le giovanili e per una squadra "più italiana"

stefano coppa presidente pallacanestro varese

Un’ora di parole, una serie piuttosto lunga di risposte, le linee guida per la stagione che verrà e che «non sarà l’anno zero, anche perché è quello del settantesimo di fondazione. Un motivo in più per fare bene». Stefano Coppa ha chiuso con una conferenza stampa la parte sportiva 2014/15, orfana di quei playoff che tutti si auspicavano la scorsa estate e che invece sono stati mancati con troppo anticipo.

IL PASSATO – «Questo sarà un anno che non dimenticheremo per tante ragioni: è iniziato con grande entusiasmo anche per l’arrivo di Gianmarco in panchina ma poi una una serie di eventi hanno portato a cambiamenti profondi. C’è stata sfortuna con molti infortuni non ponderabili (l’occhio di Diawara, la malattia di Rautins…) ma abbiamo anche commesso tanti errori dei quali dobbiamo fare tesoro per ripartire.

LE DIMISSIONI – Coppa è tornato sulle doppie dimissioni che hanno causato lo tsunami di febbraio, quelle di Vescovi e Pozzecco. «Quelle del Cecco sono state irrevocabili; gli abbiamo chiesto di tornare sui suoi passi anche in vista di un CdA già programmato al quale decise di non venire. Per me, che collaboravo con lui da anni, non è stato facile accettarle: le ritengo un gesto importante, che sono state uno stimolo come lui scrisse in quella lettera».
«Gianmarco (oggi presente in sala ndr) a quel punto ha provato un colpo di reni ma ha capito che per il bene della società era il momento di fare un passo indietro. Ha rinunciato a una serie di cose e mantenuto la parola data quando era stato presentato: nel momento che ha ritenuto di essere un peso, ha lasciato».

IL MANDATO RIMESSO – Il presidente ha poi chiarito una volta di più (lo aveva già fatto) l’equivoco secondo il quale si sarebbe dimesso in caso di mancati playoff. «Una mia intervista uscì con il titolo “Playoff o dimissioni” ma all’interno dell’articolo c’era la versione corretta e cioé la mia intenzione di “rimettere il mandato nelle mani del Consorzio”. Mi sembrava giusto, nonostante sia in carica fino a giugno 2016, di chiedere ai proprietari se io fossi una persona da mettere da parte. Ho rimesso il mandato il 14 marzo, più volte mi è stata data ampia fiducia di andare avanti nel mio lavoro da tutte le parti. Forte della fiducia abbiamo iniziato a programmare futuro e chiudere bene questa stagione».

POZ E CAJA – Ecco Coppa sull’avvicendamento in panchina. «Quando abbiamo cambiato, ho scelto io Caja ma ho condiviso la decisione con il resto del consiglio e con il presidente del Consorzio. Abbiamo anche discusso insieme il modo per tenere legato a noi Gianmarco e abbiamo trovato un modus operandi che si è rivelato vincente. Loro si sono parlati e confrontati, il Poz ha seguito la squadra ma senza essere per nulla ingombrante: tutti hanno pensato solo al bene di Varese. E così, pur essendo vicini al baratro, non siamo mai arrivati a rischiare veramente e anzi ci siamo risollevati».

IL FUTURO – Ora il numero uno di piazza Montegrappa inizia a guardare avanti. «Vedo un futuro abbastanza roseo: siamo in credito con la fortuna, dopo quest’anno, ma soprattutto stiamo iniziando ora la programmazione:  il budget previsto è in leggero aumento e soprattutto possiamo organizzarci fin da subito. Questo perché la maggior parte dei nostri sponsor si sono già detti contenti e stanno trattando il rinnovo. Inoltre quelli nuovo come Nilox, Brother o Leroy Merlin quasi certamente resteranno con noi». Il nome più grosso rimane quello di Openjobmetis, il cui ad Rosario Rasizza ha avuto parole di sprone verso la società non mancando però di notare anche qualche imperfezione. «Ho letto una sua intervista, ma tra di noi ci eravamo già detti certe cose. Con Openjobmetis l’avvio è stato un po’ complicato, poi però il rapporto è cresciuto perché abbiamo capito e cercato di rispettare le loro richieste nei nostri confronti. Ci ritengono una società seria e questa è la cosa più importante; e poi, pur avendo una struttura limitata come il PalaWhirlpool, intendiamo migliorare ancora dal punto di vista dell’offerta ai nostri sponsor. Lavorare insieme a Rasizza e Vittorelli, che è anche membro del nostro Cda, ci aiuta a crescere, come non devo dimenticare l’apporto di persone come Salvestrin, Cozzi e Gandini che mi affiancano in consiglio e vantano esperienze lavorative importanti, messe al servizio di Pallacanestro Varese. Ci sono tanti progetti in cantiere per ottenere anche risultati fuori campo: maggiore budget, nuove idee, servizi ulteriori».

LA SQUADRA – Prima di parlare di giocatori, come è noto, bisognerà scegliere il dirigente di riferimento e quindi l’allenatore. Con loro bisognerà anche condividere la formula di composizione del roster. «La scelta del gm è ancor più fondamentale rispetto agli anni scorsi, quando la figura di Vescovi era prevalente. Mi piacerebbe che la squadra venga costruita con la formula del “5+5” (cinque italiani e cinque stranieri ndr) perché secondo noi per effettuare una programmazione a medio termine è meglio avere un nucleo “azzurro” ma prima bisogna capire se è una strada davvero percorribile: programmare è meglio secondo noi fare con gli italiani. Non è certo che poi faremo il “5+5”, ma neppure è escluso a priori come in passato. Di questo parleremo con i candidati al ruolo di gm: cerchiamo una persona che condivida le nostre linee guida, abbia un’ampia libertà di scelta e un contratto pluriennale. Con lui condivideremo la scelta del coach». I nomi sull’agenda sono tanti: Iozzelli appare il favorito di un’incollatura su Alberani ma Coppa ammette contatti con sette possibili profili tra i quali anche gli esperti Cappellari e Arrigoni. La pista interna (Ferraiuolo) non è contemplata: «Max quest’anno è stato il più bravo di tutti, ma in società ha un altro compito: visto che non vogliamo più sovrapposizioni è giusto che continui a fare il lavoro che svolge al meglio e per cui ha la nostra fiducia».

GIOVANILI – Per quanto riguarda il vivaio, il presidente auspica a un potenziamento. «A livello strutturale vorremmo finalmente creare una palestra di pesi per il potenziamento fisico e dar vita a un progetto in cui i ragazzi possano crescere anche a livello mentale e non solo atletico. Purtroppo non abbiamo una struttura di proprietà e quindi ci stiamo attrezzando per aumentare le ore di palestra per le giovanili, per le quali cerchiamo anche sponsor ad hoc per sostenere l’attività. Non è una cosa nuova: pochi anni fa per esempio Whirlpool coprì questo tipo di costi». Stuzzicato su una possibile alleanza con una realtà del calibro di Legnano, Coppa non chiude la porta, anzi: «Fino all’altro ieri le priorità erano sulla prima squadra e quindi non ho avuto incontri in questo senso. Però ci stiamo muovendo, sappiamo che Legnano ha ottimo settore giovanile, aperto a collaborazione. L’importante è avere progetto a medio-lungo termine e non escludo si possano trovare accordi».

IL RUOLO DI POZ – In passato si è parlato a lungo del nuovo incarico per Gianmarco Pozzecco, sempre vicino al club ma tutt’ora senza un ruolo ben definito. Ma ci si dovrebbe arrivare presto: «Da quando si è dimesso ha tenuto un comportamento esemplare in società: si è messo a disposizione della struttura anche per allacciare rapporti con altri sponsor. Io credo che il Poz dovrà avere un ruolo che permetta a lui di avere soddisfazioni e a noi avere ritorni: a breve lo definiremo, e l’idea è quella di una posizione che gratifichi lui e che sia utile per noi. Per ora non dico a cosa stiamo pensando ma penso ci si arrivi a breve».

IL SALUTO – Ricordato che quello venturo sarà l’anno del Settantesimo, una spinta ulteriore per fare bene, Coppa si congeda parlando dei giocatori che hanno chiuso la stagione e del pubblico. «Il gruppo che ha terminato il campionato, è stato splendido dal punto di vista umano: salutare tutti l’altra sera mi ha fatto venire un certo magone. E invece la gente mi ha causato la “pelle d’oca”: se ripenso all’applauso di domenica dopo la sconfitta con Avellino mi vengono i brividi ma mi nascono anche le motivazioni per dare loro un’annata felice con il prossimo campionato». 

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Maggio 2015
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