Richieste di certificazioni DSA in vertiginoso aumento: ma sono davvero tutti dislessici?

Sono circa 1200 all'anno le richieste di accertamento. Le 80 equipe accreditate sul territorio offrono percorsi lunghi un anno e mezzo

giacomo cutrera dislessia

Gli alunni con disturbi dell’apprendimento sono circa il 10% della popolazione studentesca. Lo dicono le statistiche che vedono costantemente aumentare il numero delle richieste di certificazioni: « Il trend è in crescita vertiginosa – spiega il dottor Giorgio Rossi, primario della neuropsichiatria infantile del Del Ponte – c’è maggior consapevolezza, maggior attenzione da parte dei docenti anche grazie a una legge che definisce meglio la situazione».

Dislessia, discalculia ma anche deficit dell’attenzione stanno entrando nel linguaggio della scuola dopo molte resistenze. Se da una parte questa maggiore attenzione è positiva , dall’altro si registra un ingolfamento dei centri abilitati a fare le   certificazioni. Per veder riconosciuto il disturbo, infatti, occorre fare un cammino definito dal legislatore: prima la visita con la neuropsichiatra infantile, poi i test con i logopedisti, quindi l’individuazione della situazione con un nuovo incontro da psicologo o neuropsichiatra. Tra il primo incontro e l’ultimo passano dai 12 ai 18 mesi.

dislessia

In provincia di Varese ci sono 80 equipe accreditate che rispondono a circa 1200 richieste di certificazioni ogni anno ( di cui un terzo non concesso): i poli principali sono quelli ospedalieri ( Del Ponte più Velate, Busto Arsizio e Gallarate), poi esistono altri centri privati che lavorano sotto la direzione dell’ATS : « Purtroppo non si riesce a stare dietro alla domanda. Il professor Cristiano Termine si è inventato, nel passato, diversi progetti che hanno ottenuto finanziamenti esterni per avere più ossigeno. Ma sono tutte esperienze che vanno a concludersi. Ora stiamo valutando la possibilità di avviare progetti di tele assistenza che permetterebbero di recuperare del tempo delle nostre logopediste. Regione Lombardia ha annunciato lo stanziamento di 4 milioni di euro extra per i DSA ma ancora non è chiaro come verranno spesi».

Aumentare l’offerta di consulenze o razionalizzare i percorsi: « Quello a cui siamo assistendo – commenta il dottor Massimo Agosti direttore del Dipartimento Materno infantile del Del Ponte – è una crescita vertiginosa della richiesta. Occorrerebbe chiedersi se c’è davvero tutta questa necessità. Siamo passati dal non accettare l’idea dei disturbi a una sovrabbondanza di richieste da parte di genitori e insegnanti. Credo che sia necessario ora uno sforzo culturale congiunto tra specialisti neuropsichiatri e docenti per trovare il giusto equilibrio: non è possibile che ogni bambino svogliato abbia un DSA. Siamo passati dalla negazione alla sovrastima: serve una razionalizzazione»

L’equipe del dottor Rossi è composta da 10 neuropsichiatri a cui si sommano altrettanti specializzandi che effettuano soprattutto le valutazioni sotto la supervisione degli strutturati. Ci sono due sedi, Del Ponte e Velate ma in quest’ultima si effettuano solo le valutazioni da parte delle logopediste. La prima visita al Del Ponte viene assegnata dopo 8/9 mesi. I tempi, però, sono lunghi anche per i tre incontri, minimo, di valutazione: « Una volta ottenuta la certificazione inoltre – ricorda il dottor Rossi – i pazienti devono imparare a usare gli strumenti compensativi. Anche per questa esperienza ci stiamo organizzando per ottimizzare i tempi con 5 + 5 incontri al posto degli appuntamenti diluiti nell’anno, così sfruttare meglio le nostre risorse per diminuire le lunghe attese».

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Alessandra Toni
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Pubblicato il 01 Aprile 2016
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