Mercato, Wright, Moretti, i cori, il vivaio: Coldebella a 360 gradi

Il riassunto del lungo intervento del nuovo dg della Pallacanestro Varese. «Qui da avversario ho vinto di rado. Mercato? Occorre pazienza»

«Di solito non parlo molto, oggi è diverso: mi state facendo dire un sacco di cose e forse avevo anche bisogno di esprimermi a lungo». Claudio Coldebella promette di misurare le parole dalla sua poltrona di direttore generale di Pallacanestro Varese, ma per questa volta fa uno strappo e va a ruota libera sia per presentarsi, sia per parlare di Openjobmetis e di basket in generale. Proviamo a riassumere i passaggi del suo discorso d’insediamento del PalaWhirlpool.

IO E MORETTI – «Con Moretti mi vedo e mi sento di più adesso di quando giocavamo insieme nella Virtus. Abbiamo un buonissimo rapporto, ci confrontiamo, discutiamo di quelle idee che ci stimolano. Paolo è molto carico per la prossima stagione, e credo sia un valore aggiunto avere un allenatore motivato e così bravo. Tra l’altro io e lui siamo legati anche per la prima esperienza all’estero nel 1996 ad Atene, quando la sentenza Bosman aprì le frontiere: io ero all’Aek, lui nel Peristeri, entrambe squadre della capitale greca».

IL CASO WRIGHT – «La situazione è molto particolare per via delle problematiche di salute di Chris. C’è stata sicuramente una disattenzione da parte del giocatore ma approfondiremo con lui questa cosa: tengo a dire che di Wright abbiamo un’opinione buonissima. Stiamo parlando con il suo agente per la possibilità di un rinnovo, diamo la massima attenzione sui costi ma lui, come anche Kangur, sa qual è il valore aggiunto di giocare a Varese, sia per la piazza sia per la parte tecnica». Su Wright è intervenuto anche Vittorelli: «La ricostruzione fatta da Claudio è giusta; noi comunque stiamo anche cercando di capire quali siano state le procedure e le comunicazioni interne per migliorare in futuro».

LA BASE SOLIDA – «Per la Openjobmetis dell’anno venturo stiamo cercando di confermare alcune pedine e trovare giocatori che diano sicurezze. Il nostro ruolo è quello di dare una mano all’allenatore e al suo staff: meno rischi prendiamo più rendiamo facile il lavoro. Ora proviamo a puntellare alcune certezze tecniche e comportamentali, poi inseriremo altri giocatori. In un basket in cui anche gli addetti ai lavori faticano a capire i roster delle squadre vista la velocità con cui cambiano, penso sia importante fare scelta accurata sulle persone che vengono qui».

Vittorelli Coldebella
Coldebella insieme al presidente Marco Vittorelli

IL MERCATO DI MAGGIO – «Quando il budget è di un certo tipo c’è poco margine di errore, quindi bisogna prestare attenzione anche ai particolari. In questo periodo spesso arrivano richieste economiche molto più alte rispetto a quanto i giocatori percepivano l’anno prima; una cosa curiosa perché invece il budget delle squadre è sempre quello e non solo in Italia. Serve la giusta pazienza per fare scelte positive».

VARESE E LE COPPE – «Credo sia giusto per Varese puntare alla partecipazione a una coppa, perché una società che ha vinto così tanto e che nell’ultimo anno è arrivata in finale di Fiba Europe debba avere questo obiettivo. Disputare una coppa è importante anche per attrarre giocatori di livello maggiore e di capire con chi abbiamo a che fare: se un giocatore vuole scendere in campo una sola volta a settimana probabilmente lo togliamo dalla lista di quelli che ci interessano. Poi è utile confrontarsi con avversari diversi da quelli del campionato; insomma, la società vuole confermare l’Europa, restiamo in attesa di quello che succederà».

QUEI CORI PER ME – «Quando giocavo qui da avversario il pubblico non era tenero e sinceramente, quindici anni fa non avrei mai pensato di venire a Varese a fare il dirigente. Però ho la fortuna di aver fatto diventare la mia passione una professione e ora si è aperta questa strada. Ricordo Masnago come un campo difficilissimo e mi piacerebbe fare una statistica di vittorie e sconfitte su questo parquet: vi assicuro che l’ho spuntata davvero in poche occasioni».

IL BASKET IGNIS – «Ritengo la nascita di una nuova realtà giovanile una bella iniziativa, perché avere più persone che lavorano e investono nella pallacanestro è un aspetto positivo. Credo sia utile dialogare con tutti, come è stato fatto con la Robur con cui ora c’è un accordo: in futuro proveremo a remare nella stessa direzione».

GIOVANI VARESINI – «Ieri la nostra under 15 ha vinto la partita d’esordio alle finali nazionali ed è bello vedere che si inizia a raccogliere qualche frutto dell’impegno in questo campo. Credo che sarebbe bello vedere ragazzi di Varese calcare i campi di Serie A con questa maglia. Sarebbe un’ulteriore dimostrazione di sensazioni positive per il nostro pubblico».

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Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 31 Maggio 2016
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