Bilancio provinciale, rinviati a giudizio revisori e funzionario

Il caso del buco nelle casse di Villa Recalcati. L'accusa è di aver iscritto voci sovrastimate per far quadrare i conti

I segreti di Villa Recalcati (inserita in galleria)

Sarà un processo a stabilire se i bilanci della Provincia di Varese siano stati gonfiati. Il tribunale ha disposto il rinvio a giudizio per quattro tecnici: un dirigente di Villa Recalcati e tre revisori dei conti; indagati, a vario titolo, per i reati di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e abuso d’ufficio.

Il rinvio a giudizio era stato richiesto dal pm che ha condotto l’indagine, Massimo Politi, e il processo inizierà il 4 maggio del 2017, in tribunale a Varese.

I 4 amministratori erano in carica nel corso del 2102, anno in cui si verificò l’iscrizione in bilancio di voci sovrastimate e dunque secondo l’accusa false. L’indagine, condotta dalla Guardia di finanza di Varese, ha segnalato un danno erariale quantificabile in 34,8 milioni di euro a carico della Provincia di Varese.

Sotto la lente degli investigatori sono finite, in particolare, alcune previsioni di entrate tributarie eccessive, nel 2012, relative alle voci “bollo auto regionale”, “imposta assicurazione Rc veicoli a motore”, “imposta provinciale per le trascrizione provinciali Pra”.
Ma c’è anche un’inchiesta della Corte dei conti in corso.

Il buco in Provincia maturò durante la presidenza del leghista Dario Galli, ma il politico del carroccio non ha subito alcuna contestazione. Lo stesso Galli e anche il gruppo consiliare della Lega Nord a Villa Recalcati, hanno sempre sostenuto che le accuse fossero prive di fondamento e ancora oggi difendono invece l’operato della passata amministrazione e anche della gestione commissariale. L’esposto alla magistratura è stato invece fatto dal presidente dell’amministrazione guidata dal Presidente della Provincia Vincenzi.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 31 Ottobre 2016
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