Forza Italia incalza il sindaco su Amsc

Gli azzurri fanno pressione e chiedono anche di allontanare dalle partecipate "gli ectoplasmi nominati da Guenzani". Cassani: "Votato per fare il sindaco, non il giudice". L'opposizione: "da FI un avvertimento al sindaco"

Primo consiglio comunale Gallarate 2016

«Sindaco, liberi le società partecipate dagli ectoplasmi nominati da Guenzani e dia un piano industriale ad Amsc». Nel bel mezzo del consiglio comunale dedicato alla discussione sulle linee programmatiche, l’intervento più deciso verso il sindaco Andrea Cassani è stato quello di Forza Italia, azionista della maggioranza di centrodestra.

Un intervento che ha sì lodato il lavoro fin qui fatto dalla giunta (a partire ad esempio dalle manutenzioni nelle scuole), ma che soprattutto ha presentato una lista di desiderata, in gran parte incentrato sul governo e l’indirizzo delle società partecipate, del (un tempo vasto, oggi più ridotto) universo che faceva capo o aveva tra i soci Amsc.

«I conti delle partecipate ci preoccupano, non sono a posto. L’amministrazione Guenzani ha svenduto i gioielli di famiglia e lasciato buco di 5mln di euro come mancate entrate» ha esordito Alessandro Petrone, capogruppo di Forza Italia. Fin qui, schermaglie tra vecchia e attuale amministrazione, speculare per certi versi alla stessa fase vissuta nel 2011, con Guenzani appena insediatosi.Subito dopo, però, Petrone ha messo sul piatto temi pesanti, incalzando il sindaco: «Asmc è oggi senza una mission: noi vorremmo farne ancora una multiutility, per interventi sull’energia. Domanda al sindaco: quando arriverà delibera che traccia il piano industriale per Amsc? Quando liberiamo la città dai tanti contenziosi aperti?». E – riprendendo una serie di interrogazioni già presentate dagli azzurri – Petrone ha affilato le armi verso la precedente gestione Amsc: «Vogliamo far conoscere parcelle dei professionisti negli anni del governo dei dossettiani» (termine molto amato da Forza Italia per definire il centrosinistra gallaratese). Poi ha chiesto a Cassani di «liberare le partecipate dagli “ectoplasmi” nominati da Guenzani, che fanno sentire la loro presenza e tengono il loro deretano arancione sulle poltrone». Petrone ha nominato «Senaldi, Cazzuffi, Codecasa e Buonanno» (Accam, Prealpi Servizi e Gas, Maga); di fronte ai mormorii dell’opposizione ha poi fatto un distinguo solo per Buonanno (che sta “traghettando” il Maga in attesa di nuove, attese nomine, vedi qui).

Primo consiglio comunale Gallarate 2016
il capogruppo di Forza Italia Alessandro Petrone

In una serata in cui – nelle file della maggioranza – si attendeva tra l’altro l’esordio di Libertà per Gallarate (che si è appena costituita in gruppo autonomo),  Fratelli d’Italia ha parlato di sicurezza e lodato l’operato della giunta, la Lega ha tracciato alcune linee generali, Libertà per Gallarate ha chiesto interventi sul sociale (tra cui la riduzione dei costi dei buoni pasto, concretizzatasi nella giornata di martedì) e sul territorio («attenzione ad aspetti ambientali e nel perseguire il non consumo di territorio»). Ma sono stati soprattutto gli azzurri a prendersi la scena. «Cassani non deve ambire a svolgere ruolo di padre padrone come Guenzani: deve essere sindaco di coalizione, il modello è la coalizione di Regione Lombardia» ha proseguito poi Petrone, concludendo con un messaggio forte: «Signor sindaco, ci siamo intesi».

Quasi un avvertimento, ha fatto notare Giovanni Pignataro, dalle file del Pd: «Assistiamo ad na messa in mora del sindaco da parte di una forza di maggioranza (Forza Italia, ndr), che mostra i muscoli per ottenere risultati difformi dalle linee programmatiche». Il sindaco Andrea Cassani ha ricordato che gli amministratori nominati da Guenzani sono rimasti ai loro posti anche per garantire una continuità. «Per quanto riguarda Amsc, valuteremo priorità. Sono stato votato per fare sindaco e non giudice». Come a dire che la priorità è tracciare un futuro per la partecipata (la Lega certo non risparmia critiche feroci alla precedente gestione), ma senza aprire una guerra sul passato. Cassani ha poi difeso le scelte fatte su tanti temi, anche su quelli più divisivi (come la moschea), tra l’altro ha ripreso il tema Maga (toccato da Forza Italia e Libertà per Gallarate) dicendo che occorre «trovare una soluzione compatibile con il programma, portare il Maga ad una autonomia finanziaria».

Primo consiglio comunale Gallarate 2016
la capogruppo del PD Margherita Silvestrini

Pd (con tutti i consiglieri, dalla capogruppo Silvestrini alla giovane Zambon) e lista civica Città è Vita (intervenuti Guenzani e gli ex assessori Nicosia e Barban) sono state molto critici su diverse parti del programma di Cassani e delle prime mosse di questi cinque mesi, dalla cultura al sociale, all’uso e recupero di spazi pubblici. Sul tema Amsc Margherita Silvestrini (Pd) ha fatto notare come «servizi pubblici e servizi strumentali non possono coesistere» in un’unica società rilevando incongruenza nelle ipotesi della maggioranza, in particolare sulla idea di investire nell’illuminazione pubblica («assumersi un debito per acquisire una rete oggi all’80% di proprietà Enel e che potrebbe essere comunque convertita a LED»).

Primo consiglio comunale Gallarate 2016
il consigliere di Gallarate 9.9 Rocco Longobardi

Nel voto finale, favorevole al programma anche Rocco Longobardi (Gallarate 9.9), che pure ha espresso una serie di critiche e dubbi su alcuni punti, in particolare sul commercio e sul sicurezza e integrazione. Nella dichiarazione di voto finale Pignataro del Pd ha aperto uno spiraglio di dialogo con una parte della maggioranza, pur partendo dalla mancanza di «una strategia» di fondo su cui far convergere l’amministrazione, «che è necessaria» quando ci sono divergenze tali che «una forza dice al sindaco “ci siamo intesi”». «Mi è piaciuto il sindaco quando dice che ci metta la faccia». Pignataro ha anche detto che «ha senso su alcune questioni augurarsi che prevalgano alcune componenti della maggioranza, perché la città ha bisogno di trasparenza e correttezza amministrativa». Un messaggio alla Lega, che pure ha tenuto subito a condannare (con il capogruppo padano Stefano Deligios) le «polemiche che l’opposizione tenta di montare».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 26 Ottobre 2016
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