Il Riesame conferma le misure cautelari per la Liccati e gli imprenditori
I giudici milanesi hanno confermato in toto l'impianto accusatorio della Procura di Busto Arsizio e hanno respinto le richieste dei difensori che puntavano ad ottenere la sospensione delle misure cautelari

Il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto i ricorsi contro le misure cautelari da parte dei difensori della compagna di Danilo Rivolta, Orietta Liccati, e degli imprenditori Gianluca Pinza, Aldo Sangalli, Marco Ferrari e ha accolto in toto la requisitoria del pm Luigi Furno in merito alla vicenda che ha portato all’arresto del sindaco di Lonate Pozzolo (in carcere a Busto Arsizio dal 16 maggio scorso) e del fratello Fulvio Rivolta (ai domiciliari), titolare della Proget srl.
Le accuse nei confronti di tutte le persone coinvolte vanno dalla concussione alla corruzione. fino all’abuso d’ufficio per il solo sindaco. Secondo la Procura di Busto Arsizio che ha eseguito le indagini con l’ausilio dei comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Danilo Rivolta avrebbe favorito lo studio di architettura del fratello che aveva in mano le pratiche edilizie di alcuni imprenditori lonatesi i quali, per ottenere agevolazioni e facilitazioni, avrebbero affidato le pratiche urbanistiche alla Proget.
I nuovi elementi emersi e portati dal pubblico ministero davanti ai guidici milanesi darebbero ancora più forza all’impianto accusatorio nei confronti di tutti gli indagati. I due fratelli Rivolta avevano rinunciato direttamente al ricorso.
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