Il Presidente del Senato a Varese per Il sogno che va

Una serata speciale per l'iniziativa di Rosario Rasizza. Una serata tutta al femminile con la presenza del Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati

Generico 2018

Una serata speciale per Il sogno che va. Una serata tutta al femminile con la presenza del Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

È proprio lei ad aprire il tradizionale incontro che dall’inverno del 2015 riunisce un centinaio di protagonisti del territorio grazie all’idea e al progetto di Rosario Rasizza.

La presenza della seconda carica dello Stato è frutto di una lunga relazione di Antonio Tomassini con Maria Elisabetta Alberti Casellati.

“Insieme abbiamo condiviso l’impegno a Palazzo Madama – ha raccontato il Presidente – e ringrazio lui per l’invito, ma soprattutto Rosario Rasizza. Complimenti per questo progetto. Sono sempre stata convinta che attraverso il confronto e la conoscenza si possa realizzare il sogno. Per questo sostengo la vostra campagna per il territorio valorizzando le professioni e le conoscenze”.

Nel suo breve intervento ha toccato diversi aspetti che riguardano il territorio.

“Venendo qui ho approfondito alcuni dati della vostra realtà. Varese è al 58esimo posto nella classifica generale della qualità della vita.  Ha alcune eccellenze tra cui la sanità. Pochi si rivolgono a strutture esterne al territorio. Buone le pensioni che sono un indicatore dell’economia stabile e forte.

Le 75mila persone straniere sono invece un dato non rassicurante che se non governato potrebbe rappresentare un problema in futuro per l’identità del territorio. Esperienze come il vostro progetto rappresentano invece un elemento eccellente a partire dai relatori che sono stati presenti. C’è molta attenzione per il ruolo della donna. Una tradizione di cui mi ha parlato spesso il senatore Tomassini. Si è tanto parlato del tema del ruolo delle donne anche nelle istituzioni. Avere persone capaci che adempiono con passione il proprio lavoro migliora la vita delle comunità.

Quello che non va accettato è proporre una donna per il solo fatto che sia donna. Servono qualità e merito perché altrimenti non renderebbero giustizia a quelle che hanno successo per i propri meriti”.

Con il garbo che contraddistingue un ruolo istituzionale così importante, il Presidente ha chiuso il suo intervento parlando del ruolo della politica.

“Le idee hanno il valore maggiore. Se la politica perde contatto con il territorio, e se perde la capacità di analizzare, si lascia posto alla demagogia. È con la buona politica che si dà una risposta ai cittadini.

Proseguite sul vostro sogno basato su idee, progetti e futuro per costruire un futuro per le nuove generazioni”.

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La serata è poi proseguita con un confronto tra Marisa Carnaghi dell’azienda Carnaghi nata nel 1922 e Monica Silvestrini di Nau. Intervistate da Matteo Inzaghi hanno parlato della loro storia e visione rispetto al ruolo delle donne nella società e nelle aziende.

“Non credo che i maschi italiani siano più maschilisti del resto d’Europa. – Ha esordito Monica Silvestri – Le posizioni apicali con poche donne sono figlie di una cultura e la mancanza di queste in politica portano poi a provvedimenti poco attente alle famiglie. Più donne fanno politica e più avremo servizi per l’infanzia e la famiglia. Dall’altra c’è il ruolo di noi donne che spesso facciamo le equilibriste tra tanti ruoli. Poi c’è il tema delle donne che arrivano al potere scimmiottando lo stile maschile. Quando invece le donne portano se stesse permettono il cambiamento grazie alla diversità”.

Marisa Carnaghi ha raccontato i suoi 48 anni in azienda.

“Mio nonno era un forgiatore e utilizzava il calore, l’incudine e il martello. Poi è passato al tessile per realizzare macchinari per le aziende di quel settore.Di donne nella nostra aziende ce n’erano poche.

Con l’ingresso di mio marito con le sue competenze informatiche ed elettroniche c’è stato un cambiamento, ma era una realtà tutta maschile. Lavoro da 48 nell’amministrazione sempre con grande entusiasmo e fiducia nel nostro team. Sono stata considerata l’angolo custode dell’azienda. La presenza femminile è un punto di confronto importante”.

La serata, prima della partenza del Presidente del Senato, l’ha chiusa Antonio Tomassini che ha ringraziato l’amica Maria Elisabetta Alberti Casellati. “A febbraio le avevo detto che ci saremmo rivisti sperando che lei mi salutasse una volta diventata Presidente del Senato. È un piacere averla qui per un progetto così speciale come quello avviato da Rosario Rasizza. È un momento di cambiamento dove assistiamo anche a un ricambio generazionale, ma avere una donna come Maria Elisabetta è una fortuna per tutti noi”.

Dagli organizzatori un regalo spiritoso con un foulard stampato con tutti gli elementi della scaramanzia. Divertita il Presidente ha ringraziato affermando che ne avrà bisogno e che lo indosserà spesso.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Maggio 2018
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