Inizio tragico per il mondo del lavoro: muore giovane operaio

Era addetto alla manutenzione dell'impianto di condizionamento del maglificio Dama. È deceduto a causa dei gravi traumi riportati al cranio e al torace

Non ci poteva essere inizio d’anno più tragico per il mondo del lavoro. È infatti deceduto l’operaio coinvolto nell’incidente al maglificio Dama, avvenuto nella mattinata di martedì 2. La vittima si chiamava Davide Rossini, aveva trent’anni, resiedeva a Busto Arsizio ed era dipendente del maglificio Dama. Era in prognosi riservata, ed è deceduto a causa dei gravi traumi riportati al cranio, al torace e all’addome. 
Le condizioni dell’uomo, soccorso dagli uomini del 118, sono apparse da subito gravi. Trasportato all’ospedale di Circolo è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva con prognosi riservata. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i Carabinieri e i funzionari della Asl.

L’operaio era addetto alla manutenzione dell’impianto di condizionamento, un locale dove solitamente non è prevista la presenza di lavoratori se non in occasione – come è avvenuto nei fatti accaduti nello stabile di via Piemonte -, della manutenzione dell’impianto. 
Ancora incerta la dinamica dell’incidente.  I gravi traumi  riportati dall’operaio potrebbero essere  stati causati dall’impatto con il complesso meccanismo, quindi delle parti in movimento, che mettono in funzione l’intero impianto.  Secondo una prima ricostruzione il lavoratore sarebbe rimasto impigliato nell’albero rotante dell’impianto di condizionamento e successivamente scaraventato violentemente contro la porta di ferro che chiudeva il locale.

Sembra che al momento dell’incidente l’uomo si trovasse da solo nel locale. Quale anomalia sia avvenuta nella rigida procedura relativa alla manutenzione di questo impianto è ancora da appurare. Sul caso è stata aperta un’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Domenico Novara. L’azienda, più volte contattata dalla redazione, si è chiusa in uno stretto riserbo. Davide Rossini era molto legato al maglificio Dama, azienda in cui lavorava da circa dieci anni.

Di lavoro si continua a morire, anche se nella prevenzione e nella sicurezza degli ambienti di lavoro si sono fatti passi da gigante e i dati illustrati nel recente convegno di Busto Arsizio sono lì a dimostrarlo. Nel 2000 ci sono stati nella provincia di Varese 8 infortuni mortali, contro i 14 del 1999 e i 17 del 1995. Un dato in calo, dunque. Ciò però non toglie che il problema della sicurezza, se non una vera e propria emergenza, stante la densità produttiva della nostra provincia e il numero di addetti, si ripropone ancora una volta in tutta la sua drammaticità.  Un dato ricorrente deve far pensare gli operatori: il giovane operaio del maglificio Dama era un addetto alla manutenzione degli impianti, così come era addetto alla manutenzione Ezio Elli, l’operaio dell’Aermacchi deceduto non più di tre mesi fa. Non bisogna infatti dimenticare che sia la legge 626 del 1994 che quella precedente, la 547 del 1955, prevedono specifici articoli riferiti ai lavoratori addetti alla manutenzione, segno che il legislatore ha individuato in questa categoria una specificità del rischio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Gennaio 2001
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