Vicenda Stehli-Multipla: Occupazione e viabilità punti fermi per i DS

Presa di posizione dei DS in merito al "piano di recupero" adottato dal consiglio comunale per ricondurre a modulo abitativo l’area attualmente in uso di uno storico setificio

In un recente comunicato stampa diramato dall’unità di base dei DS di Germignaga viene specificata la presa di posizione sulla vicenda dello storico setificio Stehli (oggi la denominazione dell’attività è passata sotto il nome di Multipla), in merito alla possibilità profilata dalla proprietà dell’immobile e presentata recentemente in Consiglio Comunale, di ricondurre la destinazione del fabbricato da attività produttiva ad uso abitativo.

A fornire un commento sulla vicenda è lo stesso Roberto Ballardin, responsabile locale dei Democratici di Sinistra, secondo il quale "sarebbe opportuno da parte dell’amministrazione comunale operare una valutazione più attenta sulla sorte di chi lavora in un’attività che oltre a ricoprire uno degli ultimi esempi di tessitura della zona, fornisce lavoro – in Italia – a molte persone di Germignaga, altrimenti destinate a gettarsi nell’unica risorsa di questa zona che è rappresentata dal frontalierato. In quest’ottica si pone il nostro timore per le sorti dell’occupazione – continua Ballardin – ed è a nostro avviso opportuno, da parte della proprietà, un preciso impegno al mantenimento dei posti di lavoro, conditio sine qua non che solo l’Amministrazione Comunale può porre alla base dell’inizio dei lavori per i quali è stata chiesta l’adozione del progetto nel corso dell’ultima assemblea consiliare".

Dello stesso avviso è anche Bruno Marcozzi, per vent’anni nel consiglio di fabbrica della ex Stehi che si ricorda quando di lavoratori, nello stabilimento, se ne contavano più di 300, contro "poco più del centinaio di unità che oggi vi lavorano", dice.

Oltre al sentito problema dell’occupazione rimane la valutazione dell’effettiva riconduzione del fabbricato da uso produttivo ad abitativo.

"In merito al problema dell’immobile – continua Ballardin, che è stato vicesindaco nel 95’ – rimane la questione della ristrutturazione del fabbricato in modo da poter salvaguardare l’urbanistica e la circolazione della zona, già oggi componenti messe a dura prova dallo stretto passaggio per auto e pedoni, e alla pericolosità del tratto stradale dove qualche mese fa è addirittura morta una persona investita da un’auto".

Quale ricetta, quindi, per arrivare ad un compromesso e alla soluzione del problema profilato dai Ds?

"Guardi, ultimamente abbiamo stampato e diffuso diversi volantini distribuiti alla popolazione, che ha risposto molto positivamente – conclude Ballardin – : telefonate, messaggi di solidarietà e chiacchierate con cittadini che sentono molto vicine le sorti della ex Stehli, vuoi per legami storico-affettivi, vuoi per l’esigenza di veder chiaro sul problema dell’occupazione legata, come ho già detto, a questa vicenda. Confidiamo nel buon senso del Sindaco, al quale chiediamo un incontro pubblico con la cittadinanza per fare chiarezza sulla questione e trovare una soluzione di comune accordo".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Gennaio 2001
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