Un postino un po’ svogliato… e le lettere finiscono sottoterra

Selezionava solo la posta più urgante e il resto la sotterrava in un campo a Bodio Lomnago

Una maniaco delle lettere altrui? Un’ossessione? Niente di tutto questo. Certo nel vocabolario  del ventiseienne postino di Leggiuno la parola stacanovismo non era compresa. E la poca voglia di lavorare, che lo ha assalito in questi tre mesi, ha fatto si che ai cittadini di Leggiuno arrivassero soltanto le raccomandate o le assicurate. Insomma tutta quella corrispondenza che necessitava di una firma e di cui il giovane, residente a Varese, doveva rendere conto all’ufficio per cui lavorava. Ma le lamentele cominciavano ad essere troppe e ieri i Carabinieri di Laveno, dopo un pedinamento, hanno svelato il mistero delle lettere scomparse, e hanno denunciato il giovane a piede libero per interruzione di servizio, violazione e soppressione di corrispondenza da persona addetta a servizio postale e abuso d’ufficio.

E la soluzione del mistero è arrivata proprio nel giorno in cui scadeva il suo contratto a tempo determinatio che durava da tre mesi. Tre mesi in cui, con relativa frequenza e a seconda della propensione alla fatica, il postino di Leggiuno, consegnava agli utenti solo raccomandate e assicurate, mentre tutto il resto, fra cui bollette, riviste, posta prioritaria, veniva letteralmente imboscata. Ma dove? A confessare il luogo ai Carabinieri è stato proprio lui. E in tre buche scavate in una zona boschiva di Bodio Lomnago sono stati rinvenuti centoventi chili di lettere e corrispondenza varia. Si sarebbe trasformato in un vero e proprio cimitero se il tempo determinato fosse stato più lungo!

Le cose si sono svolte in questo modo. Raccolte le denunce e le lamentele degi ultimi tre mesi degli abitanti del piccolo comune, i sospetti dei carabinieri si indirizzano sul postino in questione. Ieri decidono di pedinarlo. Sono in borghese e lo seguono nel suo giro che parte dalla posta di Leggiuno alle ore 11.30 e con circa venticinque chili di materiale nel sacco postale caricato nel cofano. Lo seguono nel giro di consegne, un po’ breve per la verità e lo perdono nel momento in cui il giovane si dirige verso Monvalle.

Perse le tracce decidono di aspettarlo al numero tre di via Piave, sede del locale bureau delle Posteitaliane. Dove ritorna al termine del suo lavoro intorno alle 12.50, per le consegne e soprattutto per salutare i colleghi. Ha terminato infatti il suo contratto. Ma una volta fuori la brutta sorpresa, i due carabinieri in borghese lo bloccano ed effettuano un controllo nel cofano del postino. Dove al posto dei venticinque chili di posta sola una decina di lettere sparse qua e là e frutto di un gioco di prestigio un pò grossolano.

Inutili le prime giustificazioni. Messo alle strette confessa e il trucco è svelato. Dopo Leggiuno si è diretto nel campo di Bodio. Con gli altri suoi strumenti del mestiere, ha scavato la buca e sotterrato le lettere e poi per ingannare il tempo, ha pranzato nello stesso comune. Le lettere ovviamente sono state recuperate e per il momento sequestrate. I militari dovranno infatti valutare che non siano state aperte e sottratte. In quest’ultimo caso sussisterebbe il reato più grave di peculato. Ma stando ai carabinieri sarebbe proprio la sua negligenza ad essere la causa di questo mancato servizio. Che sarà costato molti disagi ai leggiunesi che per tre mesi avranno imprecato contro le Posteitaliane. Presto le lettere saranno dissequestrate e riconsegnate ai loro legittimi destinatari. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Febbraio 2001
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