Falcone, ore decisive per il futuro della scuola

Mancano 10 classi da collocare e la Provincia deve sciogliere il nodo sull'agibilità di via Bellora. Il temuto boom arginato

Stretti come sardine, ma alla fine, in qualche modo, ci staranno tutti. I 1177 studenti che frequenteranno l’Istituto tecnico Giovanni Falcone attendono di sapere, nelle prossime ore, dove seguiranno le lezioni dell’anno scolastico 2001-2002. Le iscrizioni alla scuola, aumentate vertiginosamente negli ultimi tre anni, hanno costretto le autorità scolastiche ai salti mortali per arginare un fiume in piena; studenti, laboratori, cucine e banchi per bar, computer: un delicato gioco ad incastro che ha provocato, lo scorso anno, denunce e polemiche.

Nel pomeriggio il dirigente scolastico, Claudio Merletti, incontrerà l’assessore all’edilizia scolastica della Provincia, Andrea Gambini. Sul piatto un problema strategico non da poco, l’ultimo tassello mancante di un puzzle complicato: la conclusione del cantiere di lavoro della scuola di via Bellora. 

Se la Provincia potrà dichiarare conclusi i lavori entro il primo giorno di scuola, il Falcone avrà compiuto il miracolo di aver trovato aule, banchi e computer per tutti. Diversamente scatterà un piano di emergenza per sistemare circa 10 classi e una serie di uffici amministrativi.

Per riassumere la situazione di questo istituto bisogna fare un passo indietro. I ragazzi iscritti sono 1177, contro i 1169 dell’anno scorso. L’incremento è stato contenuto grazie a una politica selettiva in entrata e a una maggiore severità – vedi bocciati e destinati ad altri percorsi formativi -; su 170 domande, ad esempio, solo nell’indirizzo alberghiero, ne sono state accettate 100. In pratica é stata applicata una politica simile al numero chiuso. Risultato: quest’anno vi saranno 15 prime invece delle 17 dello scorso anno. Il trend è stato invertito, anche se i numeri rimangono comunque troppo alti, ma é evidente che le misure draconiane hanno dato i loro frutti. Il Falcone manterrà queste dimensioni anche nei prossimi anni e non avverrà il temuto boom incontrollabile che ha rischiato di mandare in tilt tutto il sistema dell’edilizia scolastica gallaratese. 

Vediamo ora la situazione per i tre indirizzi.
Grafico Pubblicitario. Per loro tutto bene. La sede si trasferisce da via Rusnati (in ristrutturazione) a via De Albertis, nella struttura condivisa con l’Itc Gadda. 5 prime, 4 seconde, 4 terze, 4 quarte, 4 quinte. A queste va aggiunto il biennio dell’indirizzo Aziendale Turistico, 4 prime e 4 seconde, per un totale di 700 studenti circa. Il Falcone diventa quindi maggioranza nella sede dei Ronchi, con un numero di studenti circa doppio rispetto a quello dell’Itc. 

Una soluzione che rischia di alimentare nuove polemiche, dopo la contrarietà espressa lo scorso anno dalla scuola per ragionieri ad una riduzione degli spazi a favore del Falcone. Scintille a parte, é chiaro che ora il Falcone guarda con attenzione a quell’edificio, in un’ottica di riorganizzazione degli spazi scolastici, ed é per questo motivo che la mediazione della Provincia e forse anche del Comune, potrebbe essere necessaria in futuro.

Ma il nodo immediato riguarda il triennio dell’Aziendale Turistico; 5 terze, 2 quarte e 3 quinte rimangono senza sede. Il progetto é quelle di collocarle nella scuola di via Bellora, dove c’é già un istituto elementare, e dove un cantiere di ristrutturazione rimane aperto. L’assessore Gambini dovrà chiarire se i lavori finiranno nei prossimi giorni. Se verrà dato il via libera, anche gli uffici aministrativi faranno le valigie da via Checchi per entrare in via Bellora, altrimenti resteranno dove sono in attesa di tempi migliori. Se la Provincia risponderà picche, si aprirà la caccia agli spazi per 10 classi e un centinaio di studenti. Una soluzione di pura emergenza ci sarebbe. Utilizzare la scuola di via Rusnati per qualche settimana, prima che inizino i lavori di messa a norma, e in attesa della chiusura del cantiere di via Bellora. Ma é solo un’ipotesi e non poco disagevole.

Più semplice la situazione dell’indirizzo
Alberghiero (6 prime, 5 seconde, 2 terze). In via Checchi era e in via Checchi rimarrà . Infine, una particolarità: l’alta presenza di portatori d’handicap, 37 per la precisione; segno forse che le famiglie hanno apprezzato le politiche di inserimento e integrazione della scuola. Insomma, il lavoro non manca. I problemi men che meno. Aspettando una fumata bianca dall’incontro con la Provincia che segna l’inizio di un anno scolastico che si annuncia caldo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Settembre 2001
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