Il randagio non esiste

Un intervento di Sergio Sellitto, presidente dell'Enpa varesino sulla questione randagi

Sembra assurdo che proprio io, presidente dell’ENPA varesino, sostenga che il randagio non esista. Ma se capita a chiunque di imbattersi in cani che vagano per le strade senza padrone, in cani che attraversano incroci senza alcun controllo da parte dell’uomo, provocando magari incidenti stradali con gravi conseguenze per se stessi e per gli uomini, come è possibile che si affermi che il randagio non esiste? E’ possibile perché, almeno nella nostra provincia e, direi, nella nostra Regione, il cane che solo vaga per le strade è sempre e comunque riconducibile ad un padrone, distratto, negligente, irresponsabile. Il vero randagio è quel cane che non ha avuto e comunque non ha rapporti con l’uomo, che non è riconducibile ad una proprietà, per scriteriata che sia, e che, progressivamente, va rinselvatichendosi.
 

Solo in alcune vallate sperdute alcuni cani, comunque allontanati dall’uomo, si sono organizzati in branchi e sono tornati alla loro natura di antichi lupi. Ma da noi, nelle nostre città e nei nostri ricchi paesi, i cani che vedete soli per strada sono il frutto di una mancanza di responsabilizzazione da parte dell’uomo che dovrebbe controllarli, tutelarli e, magari, amarli. Sono frutto della quasi assoluta mancanza di applicazione delle norme repressive previste dalla nostra legge e della parziale non applicazione dell’unica legge che obbliga alla riconoscibilità del cane. Fin dal 1991 la legge 281 obbliga il possessore di un cane a renderlo riconoscibile e riconducibile ad un uomo attraverso il tatuaggio o più modernamente il microchip.Purtroppo tale legge è rimasta parzialmente inapplicata, facendo sì che ancora oggi centinaia di cani non abbiano possibilità di essere riconosciuti e continuino a gonfiare i numeri di presenze nei canili, con grave perdita economica da parte dei Comuni che devono pagarne le spese e grave sofferenza da parte dell’animale, privato della libertà e dell’affetto.

Il giorno che ogni cane sarà riconducibile al proprio padrone, vedrete i canili svuotarsi, le casse comunali risparmiare centinaia di milioni usati fino a quel momento per sfamare cani che comunque un proprietario lo avrebbero, aumentare il senso civico di chi un cane l’ha voluto ma si dimostra inetto nel mantenerlo e nell’accudirlo.

Facciamo pagare le spese che attualmente pesano sulle tasche della comunità a chi con distrazione, incoscienza, superficialità, le ha causate, ovvero a chi, adottato un cane, si è dimostrato indegno di esserne il padrone. Il senso del civile e il rispetto verso gli altri, in questo caso ben si accorda con l’amore ed il rispetto verso gli animali.

Sergio Sellitto
Presidente ENPA VARESE

ENPA VARESE
Sede: via del Cairo 34 
Tel. 0332 232161

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Pubblicato il 19 Dicembre 2001
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