Chiuso il reparto solventi, Lega: «Un ospedale di serie B?»

Il settimo piano del nosocomio cittadino era dedicato ai pazienti paganti; secondo il direttore Bertoglio la chiusura è provvisoria e provocata da un momento di crisi

Le sorti dell’ospedale cittadino hanno coinvolto anche il consiglio comunale. Dopo le diverse discussioni sui giornali tra il comitato per l’autonomia che sostiene il depotenziamento della struttura e l’Azienda Ospedaliera che risponde si tratti di semplice riorganizzazione, durante lo svolgimento dell’ultima seduta consiliare la Lega Nord ha chiesto chiarimenti al sindaco sulla chiusura del reparto solventi. Si tratta del settimo piano dell’ospedale cittadino dove venivano ospitati i pazienti paganti. (nella foto: Giuseppe Longoni, capogruppo consiliare della Lega Nord)

 

«Da sempre questo reparto è stato riconosciuto come fiore all’occhiello della nostra struttura ospedaliera – ha spiegato con un interpellanza al sindaco il consigliere leghista Giuseppe Longoni – Da qualche tempo però ogni volta che la struttura ospedaliera ha una crisi che riguarda il personale infermieristico, la crisi viene risolta o tagliando letti o riducendo il personale. Nell’ultimo mese ben 50 persone che avevano chiesto di essere ricoverate al settimo piano sono state rifiutate. I solventi ci sono a Tradate e a Busto Arsizio: l’ospedale di Saronno sta forse diventando un ospedale di serie B?».

 

Il sindaco Pierluigi Gilli, dopo aver chiarito di non aver competenze in materia, ha dato lettura della lettera fatta pervenire dal direttore dell’Azienda Ospedaliera Ambrogio Bertoglio. «Vista la carenza di personale abbiamo scelto di chiudere il reparto dei paganti piuttosto che altre degenze – ha spiegato Bertoglio nella lettera – La chiusura è del tutto provvisoria, strettamente per il tempo necessario al superamento del momento di difficoltà. Al contrario l’intenzione dell’azienda è investire per riqualificare il reparto solventi così da essere competitivi ed attrattivi anche per l’offerta alberghiera».


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Marzo 2002
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