Mettere Ra.di.ci. per combattere il disagio giovanile
Il progetto è nato da uno studio effettuato su quattro mila studenti e dal quale nata l’idea di costituire un “contenitore” che faccia interagire tutte le realtà per giovani presenti sul territorio
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«Non saranno i ragazzi a dover venire da noi, ma per la prima volta saremo noi ad andare da loro» prosegue Cairati. Ed è proprio su queste filosofia che, nonostante sia stata istituita una sede fissa nel centro polivalente di via Amendola, è stata costituita una equipe di persone che durante la settimana si reca in tutte le scuole superiori del saronnese. L’equipe è composta da una psicologa e alcuni educatori, in più in ogni scuola è stato istituita la figura di un insegnante che funzionerà da referente. Il servizio è già attivo dall’inizio dell’anno scolastico e, secondo l’assessore, i ragazzi sono molto soddisfatti. Infatti gli studenti (e non) si possono rivolgere a questa equipe anche al centro, ma non solo con argomenti definiti: i ragazzi possono parlare di tutto, da idee a curiosità, passando anche dai problemi “di cuore”. L’equipe è un piccolo tassello del contenitore Ra.di.ci. Nel progetto possono rientrare anche tutte le associazioni che hanno delle proposte per i ragazzi. Molte lo stanno già facendo e il progetto sta prendendo corpo piano piano. Presto vi sarà la presentazione ufficiale. Secondo l’assessore Cairati «l’obiettivo è quello di esplorare il "disagio giovanile". Tutti ne parlano, ma nessuno sa cos’è e come affrontarlo. È la condizione in cui un giovane si viene a trovare in un dato momento della propria vita. Noi vogliamo esplorare questa situazione e arrivare a quante più soluzioni possibili che ne rimuovano le cause. Il Comune sta solo insegnando a camminare al progetto Ra.di.ci., ma si tratta di un progetto che si autoalimenta e che ben presto speriamo potrà andare avanti da solo». |
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Loro ne fanno già parte
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