Lo “sportello del lavoro” affidato a una fondazione esterna al comune

Il servizio sarà gestito dalla fondazione “Emporio del lavoro”; secondo la minoranza vi è una forte discordanza con la gestione comunale dell’Informagiovani e Informalavoro

La gestione del Centro servizi lavoro è stata appaltata alla fondazione Emporio dei Lavori. La decisione è stata presa durante l’ultimo consiglio comunale e molte sono state le obiezioni da parte della minoranza. Nel 1988 nacque la "consulta per l’economia e il lavoro" alla quale aderirono diversi comuni del circondario, i sindacati più rappresentativi, l’associazione commercianti e l’associazione artigiani. Lo scopo era quello di monitorare e controllare la situazione occupazionale nel territorio. Nel 1995 è nato, come emanazione della Consulta, il Centro servizi lavoro che è stato definito da tutti un fiore all’occhiello di Saronno in quanto esperienza unica in tutta la provincia. L’obiettivo dello sportello, aperto per tre mattine e due pomeriggi alla settimana, «è sempre stato quello di dare attuazione alle politiche del lavoro – ha spiegato l’assessore al bilancio Annalisa Renoldi (nella foto) – aiutare le persone in stato di difficoltà occupazionale e favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro».

Come mai, allora, prendere la decisione di appaltare a una fondazione esterna la gestione di questo servizio? L’assessore ha spiegato che dal’99 la Regione ha «chiuso i rubinetti» per la Consulta, non ci sono più finanziamenti esterni per gestire il servizio. In quel periodo la giunta decise comunque di tenere aperto lo sportello e finanziarlo di tasca propria, aprendo anche una sezione dedicata all’imprenditorialità. Nel ’97 intanto era stata approvata una legge che permetteva ai comuni di effettuare delle convenzioni con enti di privato sociale autorizzati dal Ministero. «Oggi, con questa convenzione, non vogliamo abbandonare il servizio – ha concluso la Renoldi – ma manterremo una nostra autonomia di gestione e controllo. Vi saranno molti vantaggi e miglioramenti: un apertura giornaliera di otto ore dello sportello, un risparmio dal punto di vista economico per le casse del comune, e una sicura continuità del servizio. Inoltre il servizio sarà gratuito per tutti i comuni che fanno parte della consulta». 

«L’immagine che rimanda l’operazione è di discordanza con il servizio dell’Informagiovani e Informalavoro che svolgono un servizio analogo e sono gestiti dal comune. Vi è una incompatibilità di compiti» ha spiegato Marco Strada di Rifondazione Comunista. Secondo il capogruppo diessino Marco Pozzi «Non siamo contrari in modo preconcetto ad una gestione di questo servizio da parte di una agenzia privata. Non siamo, comunque, d’accordo con questa decisione per diversi motivi. Proprio nella fase in cui avrebbe potuto affiancare l’attività del Centro per l’Impiego di Saronno (il vecchio Ufficio di Collocamento, ora gestito dalla Provincia) e contribuire ad una qualificazione dello stesso, l’Amministrazione comunale decide di "privatizzare" affidando il servizio ad una agenzia esterna con la motivazione di una riduzione di costi e di una maggiore durata d’apertura dello sportello». Secondo l’assessore Renoldi, tramite questa convenzione, il servizio potrà essere notevolmente potenziato e migliorato: «è un completamento del servizio dell’Informalavoro, con il quale si creeranno delle sinergie operative. Non si cederà in toto il servizio, ma vi saranno degli incontri periodici di controllo con i responsabili». La convenzione è poi stata approvata dal consiglio comunale e il servizio sarà quindi gestito dalla fondazione "Emporio del lavoro". La nuova sede dello sportello sarà collocata in Via Carcano. 

Marco Pozzi dei Democratici di sinistra ha poi commentato la scelta dell’amministrazione: «Perché tenere separate le attività dell’Informalavoro e del Centro Servizi? Che senso ha? Tutto ciò fa pensare ad una scelta più "politica", se non proprio "ideologica", non legata ad un progetto chiaro e funzionale. In consiglio non abbiamo avuto risposte chiare a queste domande».


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Aprile 2002
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