Rifondazione chiede un sopralluogo della Commissione Regionale Ambiente
Oltre al fiume Boesio anche il corso dell’Arno sotto la lente d’ingrandimento per i danni provocati dalle precipitazioni record d’inizio mese. Secondo la provincia nessun inquinamento del suolo sottostante
In una missiva di questi giorni il consigliere regionale Giovanni Martina ha scritto al presidente della commissione regionale Ambiente Domenico Zamberletti per chiedere un sopralluogo nel territorio interessato dall’esondazione dei fiumi a due settimane dall’alluvione.
Arno e Boesio i corsi d’acqua interessati. "Il fiume Arno – si legge nella richiesta – è esondato in più punti, interessando più comuni, e sono straripati anche torrenti minori e rogge, con il risultato di provocare una serie numerosa di frane e smottamenti, la cui ragione principale sta comunque nella mancata prevenzione e aggressione al territorio".
La richiesta, firmata anche da Ezio Locatelli, contiene pure un riferimento ad un sopralluogo effettuato dallo stesso Martina nei pressi dell’impianto di compostaggio di Gemonio, la cui relazione è stata inviata a Ugo Musco, dell’Arpa di Varese.
"Dopo i fatti conseguenti all’esondazione del torrente Boesio – scrive Martina nella sua relazione – mi sono recato personalmente nei pressi dell’impianto di compostaggio. Ho visto che l’impianto è costruito a partire dall’argine del torrente e occupa un’area importante per lo spagliamento delle acque, che è stato realizzato un intervento cementizio notevole per consolidare gli argini, e che il verde accatastato per la successiva lavorazione è depositato sul fianco del letto del torrente su un terreno non impermeabilizzato. Durante la recente alluvione, l’acqua del torrente ha allagato l’impianto e la vicina statale, trascinando con se parte dei cumuli di verde accatastati e in avanzato stato di putrefazione. Più a valle si è verificata, – per la prima volta a memoria d’uomo – l’esondazione del torrente che ha provocato l’allagamento dell’ospedale di Cittiglio". A conclusione della lettera Martina chiede all’Arpa di verificare la compatibilità dell’impianto con l’area in oggetto, e se l’esondazione non abbia relazione con l’impianto stesso.
Nel corso della presentazione del rapporto annuale sui rifiuti avvenuto qualche giorno fa a Villa Recalcati, un commento all’accaduto proviene dall’assessore provinciale con delega all’ambiente Alvise Brovelli. Secondo Brovelli l’Arpa ha già compiuto tutti gli accertamenti del caso per ciò che concerne i possibili inquinamenti della falda acquifera sottostante. «L’impianto – ha concluso l’assessore – è sicuro: benché sia ancora nella sua fase di collaudo, la lavorazione del compost avviene in luogo sicuro e controllato»
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