Sea, rischiano il posto in 140

Addetti al carico e scarico bagagli in pericolo. Tornano invece al lavoro i 47 assistenti di volo AirEurope licenziati a settembre

Allarme occupazione alla Sea, l’azienda che fino a qualche anno fa ha gestito in monopolio i servizi di Linate e Malpensa. Con l’ingresso di società private nella gestione dell’handling, la movimentazione di merci e bagagli, ha ormai preso forma un regime di libera concorrenza, che però deve fare i conti con i numeri di personale Sea ormai non più adatti alla nuova fluida situazione. 
Un decreto legge del 18 dicembre 1999 imponeva ai nuovi "handler", di riassorbire i dipendenti della società di gestione nel passaggio dal monopolio al mercato, per salvaguardare l’occupazione e per garantire un livello contrattuale inalterato. 
Il decreto stabiliva in un tempo di 30 mesi l’obbligo di riassorbimento dei lavoratori, dopo di che lasciava spazio a una contrattazione tra le controparti. 
Secondo fonti sindacali, scaduti i 30 mesi, i rischi di un mancato riassorbimento sono molto forti. Sono infatti 140 gli operai di Sea handling (circa 2000 dipendenti), una delle due società in cui è stata divisa la Sea , che dovrebbero essere assunti da Ata (59 operai) e AirOne (80 operai), ma che le due aziende non avrebbero intenzioni di integrare con lo stesso contratto dei trasporti aerei. 
Ata è la seconda azienda di handling di Malpensa, mentre AirOne ha deciso di gestire la movimentazione di merci e bagagli da sé, in autoproduzione. 
Così la Sea ha comunicato ai sindacalisti che, in caso di mancato accordo, potrebbero partire le prime lettere di licenziamento della storia aziendale, escluse ovviamente le vicende giudiziarie.
Si tratterebbe di una novità epocale. L’ingresso della concorrenza nei servizi aeroportuali, inevitabile anche a seguito di precise normative Ue, è stata gestita, negli anni scorsi, con l’obiettivo di evitare una deregulation selvaggia, costringendo i privati a prendersi carico di parte dei dipendenti in esubero dalle aziende pubbliche. 
Di fronte a una nuova incertezza per l’occupazione aeroportuale, va invece segnalato il ritorno al lavoro dei 47 assistenti di volo AirEurope, licenziati dopo una durissima battaglia a settembre. I lavoratori, che avevano presentato ricorso in tribunale, hanno firmato un verbale di conciliazione con l’azienda davanti al giudice e accettato di rientrare con la qualifica di assistenti, dicendo sì al declassamento rispetto alla funzione di capicabina. Dal 4 dicembre, a gruppi, è iniziato dunque il reintegro nel posto di lavoro. Conserveranno stipendi e previdenze del periodo in cui non hanno lavorato e il diritto di precedenza in caso di promozione.  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Dicembre 2002
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