Fate figli e il Comune vi aiuta

Busto Arsizio - Votato il bilancio e alcuni ritocchi proposti dalla Cdl come la gratuità del nido per il terzo figlio e il sostegno alle associazioni antiabortiste

Primo comune in Italia sopra i cinquantamila abitanti ad avere introdotto nello statuto comunale la tutela dell’embrione, Busto Arsizio non tradisce la sua ispirazione. Se a qualcuno fosse passato per la testa che l’attenzione alla persona e alla famiglia, messa in primo piano sin dalla campagna elettorale, fosse solo uno slogan, si sbagliava; eccome.
Lunedì sera è stato approvato il bilancio di previsione e insieme ai conti anche il sostegno alle famiglie più prolifiche e alle associazioni antiabortiste che operano in città.
È la sussidiarietà, e l’amministrazione comunale ha deciso di spenderla incentivando le famiglie a fare più figli.
«La natalità a Busto si mantiene sul basso standard nazionale, è necessario dunque incrementarla» dice la proposta della Casa della Libertà che impegna l’amministrazione a studiare un programma di interventi fra i quali sia compresa anche la totale gratuità dell’asilo nido a partire dal terzo figlio.
È importante la famiglia, meglio se numerosa, e così anche la tutela della vita sin dal concepimento, come è sancito dall’articolo 1 dello statuto comunale. E dall’impegno valoriale Paolo Genoni (Forza Italia) strappa anche l’impegno concreto. «Vogliamo valorizzare e aiutare le associazioni che già lavorano in città operando per diffondere la cultura della vita» ha spiegato.
Così sono state approvate tutte le richieste della Cdl come corollario al bilancio comunale. Le altre proposte prevedono anche una ricognizione sullo stato delle barriere architettoniche presenti in città e l’incremento degli edifici serviti da gas metano. Interventi che l’amministrazione avrebbe già intrapreso, di cui forse la maggioranza non era a conoscenza.
E se i 40mila euro per gli oratori e le parrocchie previsti nei capitoli di spesa comunale non hanno soddisfatto la maggioranza, è stato recepito anche un ultimo impegno a predisporre adeguati fondi per i progetti rivolti ai giovani di cui si occupano parrocchie e oratori bustesi.
È stato inutile il tentativo del consigliere di minoranza Mariella Pecchini (Progressisti) di introdurre una precisazione che comprendeva fra le famiglie prolifiche quelle di fatto. Il bilancio e i ritocchi alla fine sono stati votati e sono passati con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario di Margherita, Progressisti e Rifondazione Comunista.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Marzo 2003
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