L’Accam non va, tanto c’è la discarica
C.I.p.t.a.: sulla gestione dei rifiuti occorre rispettare le promesse, costruire il secondo termodistruttore e avviare il recupero ambientale delle discariche
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Riceviamo e pubblichiamo Quanto sta succedendo ultimamente al Consorzio Accam di Borsano non può non avviare un serio dibattito politico sul problema della gestione dei rifiuti. L’aggregazione su basi volontarie a suo tempo attuata dai diversi comuni del Basso Varesotto e dell’Alto Milanese che costituiscono il consorzio, sta creando problemi di natura politico/amministrativa che si concretizza alla fine nella ripartizione delle poltrone. Una situazione che si riflette su una difficile gestione del termodistruttore. E se poi il termodistruttore non va, c’è sempre la mega discarica di Gorla Maggiore e i cittadini limitrofi, i più ormai da anni rassegnati a subirne tutte le conseguenze anche per il futuro. Tra Gorla Maggiore e la limitrofa Mozzate, le province di Varese e di Como hanno deciso che le discariche rimarranno aperte per altri 8 o 10 anni. Inoltre, leggiamo sempre in questi giorni delle gravi condizioni in cui versa la ex discarica di Vergiate ove i tempi di recupero ambientale si stanno vieppiù dilatando con grosse incognite sulla qualità delle acque di falda e, guarda caso, non ci sono abbastanza soldi. A livello provinciale si parla tanto di Agenda 21, di Sviluppo Sostenibile, ma tutte le volte che poniamo l’attenzione sul fatto, ineluttabile, che ormai noi cittadini intorno alle discariche di Gorla Maggiore-Mozzate, la nostra parte l’abbiamo ampiamente fatta quanto a smaltimento dei rifiuti, veniamo ignorati se non addirittura ridicolizzati e criminalizzati (sig. Reguzzoni, un grazie ancora per aver fatto schedare alcuni esponenti del C.I.P.T.A dalla Digos). I quantitativi di rifiuti ammassati nella discarica di Gorla/Mozzate (superiori a quelli di Vergiate) e l’inquinamento già in atto delle falde acquifere, impongono l’avvio di un immediato piano di recupero ambientale. La Provincia aveva promesso nei programmi elettorali che, nell’arco di pochi mesi avrebbe risolto il problema smaltimento rifiuti in modo più equo e razionale e aveva giurato che, dando l’ok alla realizzazione del quinto lotto bis, si faceva garante che Como non avrebbe mai dato corso al sesto lotto di Mozzate… cosa che invece si è puntualmente avverata circa un mese dopo. Un’amministrazione seria e coerente avrebbe a questo punto revocato il quinto lotto bis, ma come vediamo non è successo niente. Se poi qualcuno alza la voce, la Provincia se ne esce come al solito con al parola salvatutto “EMERGENZA RIFIUTI”. Certo che dopo 3 mandati continui a guida leghista… A questo punto occorre un salto di qualità: o la politica risolve i problemi dei cittadini in misura equa e razionale attuando quanto avviene nei paesi civili del mondo, iniziando la realizzazione del secondo termodistruttore (come studiato, previsto e promesso) o di qualche altro impianto moderno alternativo, al Nord della Provincia di Varese, o altrimenti i cittadini delle nostre zone si renderanno conto, meglio tardi che mai, che dietro tanto folklore c’è il nulla. comitati C.I.P.T.A. |
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