Mesenzana, il consiglio comunale vota i dazi ai prodotti cinesi

Unanimità dell'assemblea cittadina del piccolo centro dell'Alto Varesotto all'introduzione di misure protezionistiche

Chissà cosa farebbero i consiglieri comunali di Mesenzana, paese alle porte di Luino, se scoprissero che le camere d’aria delle loro biciclette provengono dalla Cina o se il tessuto di una qualche pregiata marca di polo o di magliette è “made” nella repubblica popolare più grande del mondo. Forse storcerebbero il naso. O forse attuerebbero un boicottaggio, nel senso delle misure auspicate da un punto all’ordine del giorno del consiglio comunale che ha votato con l’unanimità della seduta, lo scorso 29 settembre, una mozione che appoggia l’ipotesi di introdurre dazi doganali nei confronti della Cina. Secondo massimo Motti, consigliere comunale del Carroccio, “La mozione presentata dal Gruppo Consiliare “Mesenzana che cambia”, impegnando Sindaco, Giunta e Consiglio ad invare una lettera sia in Regione che al Ministero, vuole nel suo intento contribuire alla rapida introduzione di azioni atte a salvaguardare sia i consumatori sia le imprese da una concorrenza sleale, che sta mettendo lentamente in ginocchio molte piccole medie imprese italiane, fenomeno che da noi già si sta verificando nel basso varesotto. La Cina può esportare a prezzi ridottissimi per motivazioni facilmente intuibili, basta citare che la legge del lavoro in vigore attualmente consente la detenzione di attivisti che si battono per i diritti dei lavoratori con condanna senza possibilità di appello fino a tre anni di detenzione in campi di lavoro forzato. Per non parlare del massiccio lavoro minorile, se così lo si può ritenere, anche se la corretta definizione sarebbe sfruttamento”. Inquinamento, mancanza di una disciplina capace di proteggere i diritti dei lavoratori e mancanza di norme sulla sicurezza del lavoro sono insomma tra le bestie nere indicate dai consiglieri comunali. “Senza contare, poi, quel marchio CE (China Export), senza significato dal punto di vista delle garanzie di fabbricazione, ma del tutto simile a quello CE (Comunità Europea) che a differenza del precedente è atto a certificare i prodotti fabbricati nel rispetto di tutte le leggi della comunità europea”.
Ma a Mesenzana sono presenti aziende che hanno subito danni dovuti all’export cinese? “No – conclude l’esponente della Lega – nonostante sul territorio di Mesenzana siano presenti piccole e medie imprese che per ora non sembrano essere toccate da questo rischio cinese, potrebbero in futuro subire questa tanto spietata quanto sleale concorrenza sul mercato, creando situazioni di regresso. Quindi l’Amministrazione Comunale ha accolto a pieni voti questa mozione, sperando non solo che altri comuni si esprimano in egual modo, ma che vengano presto introdotti i dazi alla Cina”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Ottobre 2003
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