Accam, avanti con il cda a metà

Privatizzazione, bilancio e convenzione con il comune sono le tre priorità del consorzio

C’era chi scalpitava e aveva pronta una richiesta di commissariamento per l’Accam, l’inceneritore che brucia i rifiuti di ventisette comuni consorziati fra il Basso Varesotto e l’Alomilanese. «Abbiamo discusso e alla fine ci siamo accordati» ha affermato Tovaglieri e alla fine le dimissioni del presidente del consiglio di amministrazione sono arrivate. 
Che l’accordo sia arrivato al fotofinish però lo dice la contromossa che per oggi, all’indomani del consiglio di amministrazione, avevano preparato i sindaci di Castellanza Livio Frigoli e di Legnano Maurizio Cozzi. La conferenza stampa era stata già convocata e il contrordine è arrivato questa mattina, non senza fare conoscere una dettagliata lettera indirizzata a prefetti di Varese e Milano, presidenti di provincia affinché si mobilitassero per il commissariamento dell’ente. Fra le motivazioni addotte ci sono gli inadempimenti di Tovaglieri sulla trasformazione in spa e sul mancato reintegro di un cda ormai monco dal luglio scorso.  
Insomma dopo la sfiducia al presidente che l’assemblea consortile aveva votato il 12 settembre scorso e la mancate dimissioni di Tovaglieri, è davvero difficile immaginare che la la decisione di ieri sia arrivata attraverso pacate trattative e discussioni. Per Tovaglieri la richiesta di Frigoli e Cozzi non è stata altro che l’ennesima tragicommedia. Le motivazioni avanzate nel corso degli ultimi mesi per scalzarlo dalla presidenza restano, per lui, ancora prive di fondamento. Quanto alla richiesta di risarcimenti per danni, Tovaglieri precisa che non si tratta di veri e propri risarcimenti, ma che richiederà «i compensi giusti previsti dal decreto ministeriale».
Nella sede amministrativa del cda di Accam di nomi, almeno ufficialmente, non ce ne sono ancora. Nelle sedi politiche circola quello di Sergio Parini, targato Lega nord, vicesindaco di Nerviano. 
Temporaneamente le redine di comando passano al vicepresidente del cda Nicola Mucci, sindaco di Gallarate. «Le nostre priorità sono tre: presentare il bilancio, firmare la convenzione con il comune di Busto Arsizio e infine redigere gli atti per la trasformazione del consorzio in spa, impegni da portare a termine entro il 31 dicembre» spiega Mucci. È identico il commento del sindaco di Busto Arsizio e membro del cda Luigi Rosa. 
I tempi sono stretti e questa volta la scadenza per la privatizzazione non dovrebbe slittare. L’attuale cda formato da quattro componenti non ha stabilito ancora come priorità il reintegro dei componenti mancanti e del presidente. Si va avanti a vele spiegate anche senza gli organici al completo.  

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Pubblicato il 19 Novembre 2003
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